Fino al 21 gennaio al Teatro Troisi di Napoli è di scena Vico Sirene, testo e regia di Fortunato Calvino con Gigi & Ross (al secolo Luigi Esposito e Rosario Morra) e con Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino e Mattia Ferraro.
Le musiche sono a cura di Paolo Coletta, le scena di Clelio Alfinito, le coreografie di Erminia Sticchi, i costumi di Francesca Romana Scudiero , il disegno luci di Francesco Adinolfi.
Vico Sirene (Immaginando Produzioni) esplora la vita quotidiana delle donne trans, la ricerca dell’amore, la prostituzione come unica fonte di guadagno, le rivalità affettive ed emozionali e altre verità sconvolgenti, come la violenza e l’omicidio. Il soggetto ha l’intento di scavare a fondo nelle complessità e nelle contraddizioni degli animi dei femminielli ed è, soprattutto, la celebrazione dell’amicizia tra due femminielli napoletani, Nucchetella e Scarola, e dell’amore amicale che intercorre con gli altri personaggi Cocacola, Mina, Susy, La Pescivendola che, con l’energia frenetica che caratterizza la “nuova generazione”, invadono il loro vascio, luogo sicuro in cui i vari femminielli si sentono protetti, accuditi e provano un senso di appartenenza. Nucchetella e Scarola insegnano loro a rispettare sé stessi e la commedia, alla fine, lascia lo spettatore con un interrogativo ben preciso: “fino a che punto ti spingerai per un amico?”
Quelle di Vico Sirene sono storie che meritano di essere raccontate e messe in primo piano, ma è solo un microcosmo di ciò che viene mostrato sul palco e se altrove sono pillole difficili da ingoiare, a Napoli sono da sempre state delle istituzioni nella subcultura urbana.
Spettacolo bello, autentico, performativo ed è chiaro che il drammaturgo Fortunato Calvino ha messo molto amore e rispetto in questa commedia, com’è chiara la delicata e la grande maestria cui si calano nei personaggi Gigi e Ross, davvero sbalorditiva la loro attorialità. Anche gli altri attori Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino, Mattia Ferraro sono straordinari, di cui ogni personaggio mette a nudo la propria anima pur mantenendo un incalzante senso dell’umorismo, con parole disincarnate e rivelatrici, penetranti ed emotive.
Vico Sirene riconosce che queste sono vite difficili da condurre, ma allo stesso tempo è una celebrazione della folle determinazione dei personaggi, che pur con ironia, non stimola mai il pubblico a ridere di loro o della loro situazione.
È una performance sbalorditiva che, combinata con la scrittura tagliente e la critica acuta dell’appropriazione culturale, la rendono assolutamente imperdibile. Mi raccomando buttate via ogni forma di bigottismo!