Dopo il 1997, il 1999 e il 2003, Gigi D’Alessio torna allo Stadio San Paolo, il prossimo 21 giugno 2016, per un concerto evento a chiusura del Malaterra World Tour, partito lo scorso 6 settembre 2015 da Caserta. Dal primo concerto nello stadio napoletano ad oggi sono passati quasi 20 anni, in cui D’Alessio, tra successi e critiche, ha realizzato il sogno di essere un artista amato ed apprezzato da molti. «Dal primo San Paolo ad oggi sono cresciuto e chi cresce impara. Onestamente ho grande rispetto per il mio passato. Credo che nella vita, un artista deve vivere diverse fasi, quella del successo, quella delle critiche e solo dopo anni di lavoro arrivano gli apprezzamenti veri e propri. Non sei più considerato spazzatura, diventi un figo. E credo che questo sia successo un po’ a tutti gli artisti come Morandi, Baglioni, Battisti. Oggi il peggio è passato. In silenzio ho ricevuto gli attacchi e sono andato avanti. Oggi sono felice perché sento la considerazione degli addetti ai lavori».
Prodotto da Music Life in collaborazione con Live Nation, lo show nella città partenopea si svolgerà su un palco di oltre 800 mq, che prevede due estensioni frontali attraverso le quali Gigi potrà avvicinarsi il più possibile al pubblico. «Questa è la fine di un tour iniziato il 6 settembre 2015 da Caserta. 36 date in tutto il mondo: Europa, Giappone, Australia e America. Più che un tour è stato un progetto. Ho cercato di promuovere la parte sana della mia città, della mia terra. Ho portato la musica nel mondo. In molti non conoscevano le mie canzoni, a differenza di quelle napoletane, questo significa che abbiamo una grande ricchezza e dobbiamo esserne orgogliosi. La mia missione è stata quella di portare la parte sana, poiché purtroppo anche all’estero siamo conosciuti per le brutte notizie, che riempiono le prime pagine dei giornali. Quando invece accade qualcosa di bello, come al solito passa in secondo piano. Io non dico che bisogna nascondere le brutte notizie, però bisogna anche difendere la parte buona, altrimenti la gente ci conoscerà solo per le cose negative. Napoli, il sud Italia, la Campania, non è solo questo. La notizia della Terra dei fuochi ha fatto il giro del mondo. Ed io attraverso questo progetto, ho cercato nel mio piccolo, approfittando della popolarità, di rivalutare la nostra terra, di portare la canzone napoletana, la sua cultura e le tradizioni in Italia e all’Estero. Volendo fare un esempio: Gomorra per me va bene perché rispecchia una parte della città. Saviano ha denunciato, mentre io sto difendendo. Dove finisce il lavoro di Saviano, comincia il mio. Come ho scritto nella mia canzone simm lacreme e zuccher (ndr: siamo lacrime e zucchero) però se noi esportiamo soltanto Gomorra, è normale che la gente percepisce solo quello».
Con Malaterra World Tour, ispirato all’album Malaterra, uscito lo scorso ottobre, Gigi ha ricordato e rappresentato all’estero i grandi classici della canzone napoletana, come O’ Sarracino, Guaglione, A Città e Pullecenella, O surdato nnamorato e Torna a Surriento.
«La cosa fondamentale di questo tour all’estero è stata la canzone. Quando gli altri dicono di portarla in giro per il mondo, non è così. È la canzone napoletana porta gli artisti in giro per il mondo. Bisogna avere anche l’onesta di dire certe cose. Queste sono canzoni che stranamente, senza i mezzi e le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione, sono delle vere e proprie hit. Le canzoni italiane conosciute nel mondo, a parte Nel blu dipinto di blu, sono proprio quelle napoletane. Il mio progetto è stato quello di far conoscere anche ai giovani alcuni testi del nostro repertorio musicale. Questa idea mi è venuta quando mia figlia Ilaria, che ha 23 anni, mi disse che le piaceva la canzone dei Negramaro “Meraviglioso”. Ovviamente non sapeva che fosse una cover. Allora ho pensato se Meraviglioso è diventata un successo tra i giovani – tra l’altro interpretata magistralmente dai Negramaro – perché non provare lo stesso esperimento con le canzoni napoletane, naturalmente riarrangiate in un certo modo. Infatti in Guaglione c’è la collaborazione di Briga, A Città e Pullecenella dei Dear Jack, Na sera ‘e maggio di Gianni Morandi. Purtroppo dall’esperienza di questo lungo viaggio ho constatato, tristemente, che la canzone italiana all’estero sta pian piano scemando. Questo perché i figli degli italo canadesi o degli italo americani sono concentrati sulla musica del loro continente».
Il 21 giugno, in presenza di tanti ospiti e amici, Gigi porterà sul palco 23 anni di carriera. 31 canzoni in scaletta, realizzati dal 1992 ad oggi. Una grande festa con il suo pubblico che da anni lo segue e lo apprezza. Ci sarà la diretta radiofonica di Radio RTL. Inoltre sarà realizzato per l’occasione un dvd, per la regia di Roberto Cenci, dove saranno inserite immagini anche di altre date del tour.
«Fare un concerto allo Stadio San Paolo può sembrare presuntuoso, ma se mi dovessi dare un premio, mi darei quello per il coraggio. Perché annunciare il San Paolo a dicembre, dopo 23 anni di carriera, ci vuole un bel coraggio. Ritornare per la quarta volta ad esibirmi nello stadio della mia città e sapere che sono rimasti pochissimi biglietti invenduti, mi fa sentire più rilassato. Quando l’ho annunciato non vi nego la mia paura, invece la riposta è stata positiva».
Il progetto Malaterra, nel corso del tempo ribattezzato #labuonaterra, ha avuto da subito come priorità, l’obiettivo di supportare l’Associazione benefica “Terra dei Cuori”, presidiata dallo stesso Gigi.«Per l’occasione ho rinominato il settore ospiti dello stadio “Terra dei cuori” perché solitamente resta chiuso, invece l’ho voluto aprire, mettendo un biglietto popolare di 10 euro, e tutto l’incasso sarà devoluto all’Associazione Terra dei cuori, a favore dei giovani malati oncologici della Terra dei Fuochi.
Tra i suoi progetti, dopo il Malaterra Tour, Gigi D’Alessio rappresenterà l’Italia partecipando all’apertura delle Olimpiadi a Rio De Janeiro, il 3 agosto, con un suo concerto.
I biglietti per il concerto allo Stadio San Paolo del 21 giugno sono acquistabili su ticketone.it , go2.it e presso gli abituali circuiti di vendita.