Tra gli ospiti di #Giffoni50Plus, l’attore Paolo Calabresi ha incontrato i giurati nella Sala Truffaut, rispondendo con attenzione alle domande provenienti dai giffoner in presenza e anche dai vari hub presenti in Italia e all’estero. Parlando del festival ha dichiarato: «Il Giffoni Film Festival è un’avventura pionieristica, un posto magico, dove c’è gente che fa il cinema e ci siete voi che fate domande. L’arte si fa in due, chi la interpreta e chi la fruisce. Se la Gioconda non la guardasse nessuno resterebbe nello studio di Leonardo».
L’incontro si è aperto con un tributo all’attore Libero De Rienzo, scomparso da qualche giorno e con cui Calabresi ha condiviso vari set, tra cui la saga di Smetto quando voglio: «Faccio fatica a non usare il presente – ha detto nel suo commosso ricordo – ma lui per me è un talento che cammina. A ridosso della notizia un giornalista mi ha chiesto quanto mancherà al cinema italiano e ho risposto “poco e niente”, perché negli ultimi anni lo ha molto sottovalutato. Mancherà, certo, ma al cinema con la C maiuscola».
Inevitabili le citazioni di uno dei suoi ruoli cult, Biascica, che riprenderà nella serie cult Boris, con la quarta stagione prossimamente su Disney+: «Mi sono ispirato ad un macchinista sul set di Distretto di polizia – confessa – che vendeva di tutto ai colleghi, incluso il pesce. L’ho raccontato degli sceneggiatori e quel dettaglio è finito nella serie, con Duccio che vende i saraghi».