“Apri tutte le porte”, una canzone liberatoria, una catarsi racchiusa in pochi minuti
Disponibile da ieri, 2 febbraio 2022, uno dei tormentoni della 72esima edizione del Festival di Sanremo: “Apri tutte le porte” di Morandi. Una canzone liberatoria, una catarsi racchiusa in pochi minuti.
«La prima sera mi sono emozionato tantissimo – racconta Gianni – L’accoglienza e l’applauso che ho ricevuto mi han fatto rivivere e passare davanti i miei 60 anni con la musica. L’esibizione è stata una liberazione. Subito dopo mi ha chiamato Lorenzo dicendomi che gli piaceva, che stavo andando forte. Noi siamo amici prima che colleghi e siamo felici che la canzone si stia sentendo in giro. Poco fa ho sentito qualcuno canticchiarla qui a Sanremo…»
Oltre al singolo, disponibile su youtube anche il video del brano: «Lo abbiamo girato in un carcere a Roma. Avevamo e abbiamo voglia di far entrare il sole. Dopo due anni di pandemia si parla sempre del male che passerà ma che non è ancora passato. Abbiamo espresso in tutte le sue forme in nostri desideri, ci siamo figurati come carcerati che esplodono ed evadono.»
A chi gli chiede quale sia il suo segreto risponde: «Vivo in mezzo alla musica e vado avanti grazie a lei. A un certo punto della mia carriera pensavo non sarebbe riaperta nessuna porta per me, non è stato così. Lavoro al Teatro Duse di Bologna, farò due date appena torno a casa e mi stupisco ancora che ci sia sempre gente che viene a vedermi pagando il biglietto.»
Sul suo rapporto con i social puntualizza: «Ho scoperto i social pochi anni fa. Sono un mezzo per contattare tante persone, persone che per quanto mi riguarda difficilmente dicono cose che non pensano. Magari ecco che qualcuno ti manda a quel paese e proprio con questo qualcuno non bisogna essere sgarbati. Se mi dicono che devo andare in pensione, faccio un sorriso e sdrammatizzo: la gentilezza a volte fa cambiare idea e io la uso personalmente.»
«Tornando al pezzo – continua Morandi – devo molto a Jovanotti. Lorenzo mi ha regalato “Allegria” in un periodo difficile della mia vita e abbiamo rischiato su un terreno che non era il mio, adesso ci siamo riavvicinati di più al mio stile ma è comunque un nuovo esperimento e io adoro i nuovi stimoli. Voglio sottolineare che io sono un interprete, non un autore. Ho scritto delle cose ma sono stati gli autori a scrivere le canzoni più belle per me. Non posso non citare Battiato e la sua “Che cosa resterà di me”. La mia fortuna è stata e continua ad essere quella di poter spaziare in un repertorio infinito. Certe cose poi mi vengono meglio, altre peggio. La musica mi ha sempre aiutato a ripartire, la musica sta aiutando tutti a ripartire.»
Sulle nuove leve della 72esima edizione: «Tutti questi ragazzi – osserva Morandi – sono più sicuri e determinati di noi della vecchia generazione. E li capisco: quando si è giovani non si pensa troppo, si affronta tutto con leggerezza e gioia. L’esperienza ti cambia, la responsabilità ti cambia. Nessuno di questi giovani ha bisogno dei miei consigli, ho l’età giusta per poter dire che può esserci uno scambio, ma nessuno di loro ha bisogno dei miei insegnamenti e va benissimo così.»
Ci saluta l’eterno ragazzino, con l’ultima perla di questa terza giornata: «Reinventarsi è il segreto, essere felici di affrontare ogni giorno un nuovo giorno, una nuova avventura, un nuovo concerto. Rifarei tutto, soprattutto il tour con Lucio, quello con Baglioni, il Sanremo con Ruggeri e Tozzi. Ho sempre amato il gioco di squadra, l’andare avanti insieme.»
E sul prossimo futuro: «Questo nuovo mondo – spiega Gianni – va avanti per singole canzoni. Deciderò il resto, lo decideremo magari io e Lorenzo insieme a seconda dell’impatto che questa canzone avrà sulla gente.»
Gianni tornerà sul palco questa sera per farci risentire “Apri tutte le porte”, domani sera invece per la serata cover lo ritroveremo con Mousse T con “Medley”.