Continua la rassegna Parlesia dedicata alla nuova drammaturgia al Te.Co. Teatro di Contrabbando di Napoli con “Gianni Brail” di e con Pietro Tammaro, per la regia di Pino Carbone e l’adattamento di Alberto Mele. Il monologo, in scena dal 4 al 6 dicembre, affronta vari temi, tra cui quello della malattia mentale vista ancora oggi solo dal punto di vista patologico.
Gianni Brail è un ragazzo omosessuale che ormai da tempo frequenta la clinica psichiatrica “Villa Chiara”. Una notte presso un locale notturno “la boca” ha un rapporto sessuale con un noto cantante neomelodico: “Rosy Raggio”. Dopo questo rapporto si convince di essere incinta, motivo per il quale viene rinchiuso per l’ennesima volta in clinica. Gianni ha un amico, “Tony”, transessuale di notte e uomo di giorno che lavora come manager per Rosy Raggio. Gianni è convinto che “Tony” faccia da tramite con “Rosy Raggio” e spesso si confida con lui.
Gianni vive la disperata condizione della malattia mentale. Spesso vittima dei cambi repentini d’umore dovuti all’essere bipolare. In clinica Gianni va fuori di senno più volte perché vuole uscire per andare da Rosy, il suo amore, e rivelargli che lui è incinta ed il padre è lui. Gianni cerca più volte di uscire dalla clinica, chiedendolo esplicitamente, asserendo in modi più o meno strambi e veritieri di essere guarito, di sentirsi sano. Nei suoi vari confronti con la dottoressa attinge a piene mani dal suo passato fatto di abusi, violenze e mancanze, cercando di usarli come scappatoia. Fino all’ultimo tentativo, dove inscena una completa confessione di ritrovata sanità mentale.