Gianluca Di Gennaro, in questi giorni, è a Göteborg, in Svezia, per terminare le riprese della seconda stagione di “Vår tid är nu, (Our Time is Now)”. La serie televisiva – che forse sarà in distribuzione su Netflix – è ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale e racconta di una famiglia che gestisce uno dei ristoranti più prestigiosi di Stoccolma. Gianluca, dopo il successo con Gomorra 2, tra i diversi progetti sarà nel cast di “Gramigna”, film di riscatto contro la camorra, diretto da Sebastiano Rizzo, la cui uscita è prevista in autunno.
Che cosa stai facendo in questo periodo?
«Partirò a giorni per Göteborg per finire le riprese di una serie tv svedese, prodotta dalla Jarowskij. Hanno girato già la prima serie, ed io subentro nella seconda. Insieme con me c’è un altro attore italiano, Simone Coppo, che ha lavorato in Una Grande Famiglia, e ci siamo ritrovati in questa esperienza completamente diversa, nuova, bella e stimolante».
Qual è il tuo ruolo?
«Interpreto un italiano immigrato che va a lavorare in Svezia. La serie è ambientata negli anni ‘50 e ruota tutta intorno a questo ristorante svedese, situato a Stoccolma, anche se le scene sono girate a Göteborg».
Com’è stato l’impatto con la lingua, la produzione…
«Inizialmente, per un mio errore forse, non conoscevo bene il cinema e la televisione svedese e, mi sono reso conto, con sorpresa positiva, ovviamente, che sono molto avanti, sia per una questione di mezzi tecnici sia di organizzazione. Anche per la presenza delle donne, ce ne sono tantissime, e ricoprono dei ruoli che in Italia non avrebbero mai rivestito, come all’interno della produzione, la manovalanza. C’è una bellissima apertura mentale».
Ti sei abituato al clima, al mangiare…
«Sul cibo un po’ meno, un vero problema. Per il clima ci si abitua, anche indossando qualche giubbotto più pesante».
In quanti episodi comparirai in questa serie tv?
«Sarò nella seconda serie in sette o otto episodi. Il 31 maggio ho l’ultimo giorno di lavoro».
La vedremo anche in Italia?
«Molto probabilmente sarà venduta a Netflix, di conseguenza arriverà sicuramente anche in Italia».
Ci sono degli attori famosi in questa serie?
«Ce ne sono diversi, sono delle star svedesi, dei supernomi, ed è quella la cosa strana, perché me ne accorgo camminando per strada con loro».
In questo periodo, nonostante gli impegni, stai leggendo qualche altro copione o hai avuto qualche altra proposta?
«Ci sono un paio di cose abbastanza interessanti. Una in particolare stiamo aspettando di capire se andrà in porto o meno, che tra l’altro, fortunatamente, se si farà, si girerà vicino casa mia, vicino Napoli, su un’isola e, poi, c’è l’uscita, ad ottobre prossimo, di un film che ho girato questo inverno, Gramigna».
Qual è il tuo ruolo in questo film?
«È una storia vera. Interpreto il figlio di un superboss della malavita, che ha il 41bis, che lotta tutta la sua vita per non fare gli stessi errori del padre. È una buona storia di riscatto che va raccontata, soprattutto, per far capire che, a Napoli, non ci sono solo determinate realtà e che, da alcune, si può uscire fuori tranquillamente».
Tuo zio, Massimiliano Gallo, sta facendo molte cose, è in uscita con sette film. Ti piacerebbe fare qualcosa con lui?
«Assolutamente sì. Mi piacerebbe e ne sarei felice e potrebbe anche succedere, ma non si sa ancora, sempre inerenti a delle serie tv che stanno uscendo ora».
Hai preso parte anche a Gomorra 2, e in autunno trasmetteranno la terza stagione, cosa è successo al tuo personaggio?
«Non ci sarò in Gomorra 3, perché mi hanno ucciso, strangolato, alla fine della seconda stagione».
A teatro succederà qualcosa?
«In questi ultimi anni l’ho fatto sempre con i miei zii ed è un piacere sempre farlo. Adesso, essendoci un po’ di movimento tra televisione e cinema, verrà un po’ sacrificato. Sicuramente appena ne ho la possibilità, mi riavvicino con piacere».
Sei un bravissimo attore, ma c’è qualche altra cosa che ti piacerebbe fare, curare una regia o scrivere qualche storia che hai in mente?
«Sono molto affezionato a una storia che non è mia, non è mia la fantasia, ne sono solo venuto a conoscenza e me ne sono innamorato. Spero un domani di poter fare qualcosa. C’è un libro che ancora non è uscito e, sto cercando di capire, se sarà il caso di poter comprare i diritti del libro o provare a mettere su un lavoro. Comunque, c’è una storia molto bella che spero di potervene parlare al più presto».
È una storia di un tuo amico o di qualche conoscente?
«È una storia di uno sportivo che ho conosciuto, e, non è nemmeno uno sport comune in Italia, si tratta di motociclismo. Sarebbe molto bello poterlo fare, ne ho parlato con lui e spero poi di poterne parlare con voi in modo più ampio».
Hai ventisei anni, quindi, stai anche crescendo. C’è un ruolo che ti piacerebbe fare adesso?
«Ce ne sono diversi. Uno mi piacerebbe in particolar modo, perché ho saputo, da poco, della possibilità di poterlo fare. È di una famiglia di artisti di teatro molto importante, che hanno fatto la storia di Napoli, e, mi piacerebbe molto poter interpretare questo ruolo, che non posso dire qual è».
Parliamo del tuo tempo libero…
«Vorrei riprendere il nuoto, mi sono fermato da un po’ e mi piacerebbe riavvicinarmi. Ho preso casa nuova, quindi, sono indaffaratissimo fra trasloco e ultimi aggiusti».