Gianfranco Gallo scrive e dirige “Comicissimi fratelli. Il pubblico ha sempre ragione”, in scena al Teatro Augusteo fino al 20 gennaio, con la produzione di Città Mediterranee. Ad accompagnare Gianfranco in questo esilarante show teatrale – ricco di tradizione – suo fratello Massimiliano. La coppia è affiancata dagli attori Gianluca Di Gennaro, Bianca Gallo, Franco Pinelli, Arduino Speranza e Marco Palmieri. Lo spettacolo vede al centro della storia due fratelli, attori in un piccolo teatro partenopeo, che all’inizio del ‘900 si separano, poiché uno dei due decide di lavorare nella compagnia di Scarpetta. Una scelta che stabilisce il passaggio dal Teatro popolare a quello borghese. La scenografia dell’artista artista Roxy in the Box, immaginata come una piccola piazzetta urbana e moderna, vede in scena gli attori che recitano la tradizione rinnovata, alternandosi su una pedana come una zattera nel non spazio. Al centro del palcoscenico l’insegna luminosa “Castigat Ridendo Mores”, derivante dalla Commedia dell’Arte e le opere dipinte di Barbara D’Urso e Fabio Fazio, applicate sui muri della scenografia.
«È uno spettacolo ispirato a “Francesca da Rimini” di Antonio Petito – racconta Gianfranco Gallo – una farsa che i Giuffré fecero negli anni ’80, un loro grande successo. Negli anni ’90 proponemmo una nostra edizione per la regia di Aldo Giuffrè, e con gli anni l’ho cambiata più volte fino quest’ultima in scena al Teatro Augusteo. Lo spettacolo sta andando benissimo e sta riscuotendo un grande successo di pubblico e critica, una cosa che non succedeva da molto. Il mio primo spettacolo nel 1981 con “L’opera buffa del giovedì santo” di De Simone, apparteneva ad un teatro colto, dove il pubblico rispose benissimo. Ricordo ancora al Teatro Grande di Pompei con 6 mila persone. Oggi si è un po’ perso questo interesse da parte del pubblico e vedere che “Comicissimi fratelli” sta coinvolgendo tante persone e la critica è motivo di orgoglio per me e la compagnia».
La messa in scena è un omaggio ai Giuffré, che con la recente morte di Carlo, “Comicissimi Fratelli” assume per i Gallo un significato ancora più grande. «Aldo e Carlo erano persone di famiglia. Aldo ha fatto conoscere mio padre e mia madre. Carlo divideva la stanza di una pensione a Roma, insieme a mio padre, all’inizio della loro carriera. Sono entrambi molto importanti per la nostra famiglia. Inizialmente avevo pensato di portare in scena la summa di quello che io faccio in teatro. Di proporre i miei testi che sono sempre ispirati alla tradizione, ma sono totalmente inediti. Non c’è una sola parola dell’originale. Sono testi ispirati all’approccio che gli autori del passato avevano con il pubblico. E quindi avevo pensato a questo spettacolo che proponesse in un primo tempo “Ti ho sposato per ignoranza” e in un secondo “Stasera Francesca di Rimini”, una pìece che avevo poi riscritto completamente e intitolato appunto “Una comicissima Tragedia”. Però, la morte di Carlo e il ricordo di Aldo, mi hanno fatto cambiare idea. Pensando inoltre che era la prima volta che io e Massimiliano ci esibivamo insieme al Teatro Augusteo, ho pensato di fare questo omaggio al ricordo di loro due».
Lo spettacolo segna anche una separazione artistica tra Gianfranco e Massimiliano Gallo. I due fratelli, impegnati in altri progetti tra teatro, cinema e televisione, dopo quest’impegno all’Augusteo seguiranno strade diverse. Ma a quanto sembra questa decisione sarà temporanea. «Ho debuttato nel 1981, sono più grande di Massimiliano. Io ho cominciato prima lavorando con la compagnia di Roberto De Simone e di Scarpetta. Ho recitato con Lina Sastri, Peppe Barra, Rosalia Maggio, Antonio Casagrande e tantissimi altri. Nel 1988 ho iniziato a scrivere delle commedie e non sono mai andato fuori da questo tracciato. Da quel momento ho sempre pensato di proporre dei miei progetti e di non andare a fare cose di altri. Questa è stata una mia scelta artistica. Massimiliano a differenza mia frequenta altre realtà. In più si aggiungono gli impegni di cinema, televisione, quindi trovare il tempo per lavorare insieme è davvero complicato. Per seguire i diversi impegni, al momento abbiamo deciso di prendere strade diverse».
Nonostante la divisione dei due fratelli, la “famiglia d’arte” dei Gallo proseguirà il suo cammino, nel nome della tradizione e dell’amore per la recitazione e il teatro napoletano. «Pur avendo due genitori artisti, il concetto di famiglia teatrale è stato creato da me e mio fratello Massimiliano anni dopo, poiché i miei non hanno lavorato insieme ma separatamente. Nel 2005 si è aggiunto alla compagnia mio nipote Gianluca Di Gennaro e qualche anno fa mia figlia Bianca. Credo molto in questa specialità. Nel senso che siamo una delle poche famiglie d’arte che si esibisce al Teatro Augusteo di Napoli e registra il sold out. Sono intenzionato a seguire questa strada, con mia figlia, mio nipote, accogliendo anche Greta, l’altra mia figlia più piccola che sta lavorando con sua madre al Sannazaro».
A fine gennaio Gianfranco si dedicherà alla realizzazione di un nuovo progetto teatrale che vedrà la luce nella prossima stagione teatrale. Nel frattempo è impegnato sul set del film “Nevia”, opera prima di Nunzia De Stefano, ex moglie di Matteo Garrone. «Una bella sceneggiatura – commenta l’attore – ambientata tra San Giovanni a Teduccio e un Circo». A metà marzo sarà poi impegnato nelle scene “Pinocchio” di Matteo Garrone. Mentre a fine mese su Rai Storia interpreterà il ruolo del primo Presidente della Repubblica italiana, Enrico De Nicola, nel programma Buonasera Presidente, condotto dal giornalista Filippo Ceccarelli, per la regia di Giacomo Faenza e Davide Minnella. Un format molto originale, dove dodici volti noti interpretano i dodici presidenti.