L’autore ed ideatore del talent per autori Genova per Voi si è raccontato in un vivace “botta e risposta”. Gianpiero Alloisio, fautore per eccellenza del concorso Genova Per Voi, il format patrocinato SIAE, Universal Music, Comune di Genova, Radio 19, Hotmc/Rokit, ci ha svelato la nascita, le emozioni e la crescita del format tutto italiano.
Tra i membri della commissione artistica di Genova X Voi. Come questo talent riesce a scovare e lanciare talenti?
«Chiediamo che ogni candidato sia presentato da un giornalista. In questo modo vengono segnalati autori che, magari solo a livello locale, hanno già una piccola storia. Poi privilegiamo autori che scrivano canzoni con continuità. Infine, durante la factory, viene fatto molto lavoro sulle stesure e sui testi. Poi naturalmente il fatto che i vincitori lavorino in Universal è decisivo per il successo dell’iniziativa.»
Quali sono le caratteristiche per entrare a far parte di Genova per voi?
Basta scrivere canzoni, essere maggiorenni… e non voler per forza fare il cantautore!
In che modo viene valutato un concorrente?
«Dal talento, dalla costanza nella produzione e dal carattere. Deve aver voglia di condividere l’esperienza comunitaria con gli altri finalisti.»
In cosa si differenzia dagli altri talent, oltre ovviamente alla scelta solo di autori di canzoni?
«Previlegia il lavoro alla competizione. Serve non solo vincere, ma anche lavorare bene. La nostra factory, ad esempio, è servita molto a “sbloccare” Emanuele Dabbono. Non ha vinto il talent, però, dopo quell’esperienza, ha incominciato a lavorare con Tiziano Ferro.»
In che modo si riconosce un bravo autore?
«Racconta cose normali da angolazioni nuove.»
Parliamo invece della tua carriera. Autore e interprete di teatro e canzoni …in che termini definisci la linea di confine tra le due?
«La linea di confine è l’arco temporale del progetto: in uno spettacolo teatrale, anche se con canzoni, sviluppi un pensiero in un’ora e mezza almeno. In una canzone ci devi mettere 3-4 minuti.»
Giorgio Gaber– Enzo Jannacci, Francesco Guccini, Eugenio Finardi, Gianni Morandi…L’emozione più grande vissuta nel corso di queste collaborazioni…
«Dal punto di vista teatrale certamente quando “Una donna tutta sbagliata”, una commedia che Gaber e io avevamo scritto per Ombretta Colli pensando a piccoli spazi, fece un mese di tutto esaurito al Teatro Manzoni di Milano e poi un altro mese al Teatro Sistina di Roma… e poi in tutta Italia. Riguardo alle canzoni ricordo quando, in una gremitissima Piazza Maggiore a Bologna, Guccini mi chiamò a cantare “Venezia”, che avevo scritto per lui. Intonai la prima strofa e subito decine di migliaia di persone cantarono con me: mi investì una specie di uragano.»
Umberto Bindi, altro grande della musica passato tra le tue “orecchie”. 9.Cosa ti lega a questa scoperta?
«Ho scoperto e digitalizzato l’intera opera inedita di Umberto Bindi, si tratta di centinaia di registrazioni mai pubblicate. A questo lavoro e alla sua vita ho poi dedicato un grande spettacolo del Teatro Stabile di Genova “La musica è infinita” e “Tanto per scrivere” un recente lavoro di teatro canzone co-prodotto con la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse.»
A cosa stai lavorando in questo periodo?
«Come tutte le estati sto preparando “Le strade di notte”, un evento teatrale e musicale con centinaia di artisti per il Festival Gaber a Camaiore. Poi sarò a Carpi, al Festival Nazionale dell’ANPI, con “Aria di libertà”, teatro-canzone dedicato al partigiano-bambino Mario Ghiglione. Inoltre la Fondazione Giorgio Gaber sta programmando varie date estive de “Il mio amico Giorgio Gaber”.»