Gaia Scodellaro, conosciuta dagli appassionati delle soap opera, in particolar modo dal pubblico di Centovetrine, come Frida Baroni, è nata il 15 luglio del 1985 a Napoli, da padre napoletano e madre americana. Nel 2009 ottiene la sua prima esperienza sul palcoscenico con il Burlesque Show “Ambrosia“, esperienza in cui l’artista si fa conoscere al pubblico anche per le sue doti canore. Nel 2010 esordisce alla Rai con un piccolo ruolo nella serie televisiva “Cugino e Cugino” di Vittorio Sindoni con Nino Frassica e Giulio Scarpati, mentre l’anno seguente, dopo un incontro con Vincenzo Alfieri, Ivan Silvestrini, e Riccardo Sardoné, entrata a far parte del cast della webseries “Stuck- The Chronicles of David Rea” interpretando Lisa Durren, una manipolatrice seducente. Quest’anno l’abbiamo vista al cinema nel cast di Un’Insolita Vendemmia di Daniele Carnacina. Di recente ha partecipato all’European Soap Fan Day insieme ad alcuni attori di Centovetrine, ritirando il Premio come Miglior Soap dell’anno.
Frida Baroni è il tuo personaggio nella soap “Centovetrine”, ti rivedi in lei?
«Frida Baroni è una cantante jazz, una donna un po’ tosta caratterialmente, anche un po’ fredda, molto sulle sue. Sicuramente abbiamo in comune l’amore per la musica, il canto. E proprio parlando di musica e pensando a Frida c’è un aneddoto della mia vita in cui mi rivedo molto in lei, riguarda la mia esperienza a Berlino.»
Vuoi dire la tua prima esperienza musicale nel 2009 con Ambrosia?
«Sì. Uno spettacolo che mi ha visto impegnata a Berlino per ben tre mesi. Un burlesque show in cui il mio personaggio era molto simile a Frida. Quella è stata la mia prima occasione in cui ho potuto mostrare le mie capacità canore.»
Quindi, ritornando a Centovetrine, cosa ha significato per te entrare a far parte del castdi una soap?
«È stata davvero piacevole e allo stesso tempo interessante aver avuto la possibilità di cantare e recitare contemporaneamente, non potevo chiedere di più. Mi sono ambientata subito, non ha avuto difficoltà. Devo molto a Centovetrine, per me è stata una buona palestra, ho arricchito moltissimo il mio curriculum artistico.».
Sei appassionata anche di musica, come mai hai scelto la recitazione?
«La passione per la recitazione è nata sicuramente prima. La musica è un mio grandissimo hobby, amo ascoltarla e da piccola passavo del tempo a canticchiare in casa. Quando sono cresciuta ed ho acquisito un po’ di sicurezza, ho iniziato a cantare non solo per me stessa ma anche per gli altri.»
Hai mai provato con dei musical italiani?
«In realtà ho partecipato sia ai provini per Sister Act che Scugnizzi, ma non mi è andata proprio bene. Per Scugnizzi, pur essendo in parte napoletana, non è stato possibile poiché cercavano personaggi che avessero un accento molto più marcato.»
Hai vissuto anche a New York?
«Sì, dai 10 ai 19 anni. Periodo in cui, oltre a studiare per tre anni teatro, ho avuto la possibilità di imparare bene l’inglese, quindi sono madrelingua, ho la doppia cittadinanza e qualora decidessi di andare a lavorare o vivere delle nuove esperienze lontano dall’Italia, posso farlo in qualsiasi momento senza troppi problemi.»
Parliamo di cinema…
«Nel 2011 ho interpretato un piccolo ruolo nel film di Ivan Silvestrini, Un’insolita vendemmia, mentre lo scorso giugno ho girato Watch Them Fall di Kristoph Tassin (uno dei registi di Squadra Antimafia) in cui interpreto Tayra, moglie di Marco Bocci. Un bellissimo progetto girato anche a New York, ma non so assolutamente quando sarà distribuito.»
Com’è stato lavorare al fianco di Bocci?
«È stata un’esperienza interessante. Marco è un bravissimo attore, molto serio e concentrato quando lavora, ma sicuramente anche molto divertente. Grazie a questo film ho avuto la proposta di girare qualche posa anche per Squadra Antimafia 6, un set formidabile.»