È andato in scena al teatro San Paolo “Il futuro è donna”, spettacolo diretto e interpretato da Eduardo Ricciardelli, con Irma Ciaramella, Bernardo De Bernardis, Mariateresa Pascale, Elisabetta Ventura, Marco Di Campli San Vito.
“Il futuro è donna” è un viaggio a metà tra il teatro dell’assurdo e il ritmo del cinema poliziottesco degli anni 70, dove a inseguimenti e sparatorie si sostituisce il ritmo incalzante del testo. Sulla scena due coppie di amanti si trovano a vivere vicende opposte ma speculari. La prima è una coppia ricca e felice che alterna le proprie giornate tra feste, ristoranti e viaggi nei luoghi più esclusivi del pianeta; la seconda è, invece, angustiata dalle incombenze economiche, ma con una grande dignità e una sola speranza, quella di una vita migliore. Una serie di vicende bizzarre e inaspettate stravolgerà le loro vite e li legherà in una singolare decisione: assoldare un killer per eliminare il proprio partner.
Prodotto da Teatraltro in collaborazione con Rialto e DDB, “Il futuro è donna” è una commedia nera che riflette la frammentazione sociale a partire dalle relazioni di coppia. I personaggi della piece sono personaggi già vinti da una storia che incombe e li minaccia, privandoli di uno sguardo lucido sulla realtà.
Eduardo Ricciardelli non ha certo bisogno di presentazioni. Nato a Napoli; a diciannove anni studia nella “Scuola Internazionale del Circo a Vapore” e successivamente con altri grandi soprattutto del teatro d’ improvvisazione. Ha lavorato con il “Teatro dell’Angelo” di Roma. Lavora molto anche all’ estero. Il lavoro con la maschera lo vede impegnato come attore in Polonia, Germania, Francia, Spagna Belgio e Lussemburgo. Nel 2011 fonda ufficialmente l’Associazione Culturale TeatrAltro di cui è presidente. Tutte le sue esperienze, portano il giovane regista/attore a porsi delle domande sulla società attuale, con leggerezza ma anche con tanto surrealismo, il giusto mix tra teatro dell’assurdo e teatro del contemporaneo, delle difficoltà che tutti quanti noi oggi dobbiamo affrontare. Finiti gli anni d’oro, è iniziata l’era dell’arrivare a fine mese. Partendo da questo punto, si svolge la storia scritta e diretta da Eduardo Riccardelli, che in scena interpreta il killer. Una commedia nera che fa ridere e che pone allo spettatore molte domande senza dare risposte. Due coppie opposte, una ricca e una povera ma unite da un velo di tristezza che li porterà a danni irreparabili. Cos’è la felicità? Dove andremo a finire? Sono realmente i soldi a dare la felicità? Realmente chi si accontenta gode? I pro e i contro di una società immobilizzata dalla povertà, ma è una povertà di spirito. Mancano i valori, manca il sorriso come dice il killer. Se iniziamo a vivere la vita col sorriso si potrebbero risolvere molti problemi, ma invece, preferiamo prenderci troppo sul serio. Complimenti. Da vedere!!!