Al cinema Barberini, è stato presentato il film “Fratelli unici” di Alessio Maria Federici, con Raoul Bova, Luca Argentero, Carolina Crescentini e Miriam Leone e la sceneggiatura scritta da Luca Miniero ed Elena Bucaccio.
Pietro (Raoul Bova) è un uomo affermato che non sa più come si ama, Francesco (Luca Argentero) è un eterno ragazzino che non ha mai amato. Sono fratelli, ma hanno passato tutta la vita a desiderare di essere figli unici. Un incidente fa perdere completamente la memoria a Pietro: ora è come un bambino. La sua ex moglie Giulia (Carolina Crescentini) sta per risposarsi e non ne vuole sapere di lui, così Francesco è costretto a portarselo a casa e, per la prima volta, a fare la parte dell’adulto. Ha inizio una folle convivenza le cui punte tragicomiche si svolgono davanti agli occhi di Sofia (Miriam Leone), la vicina di casa giovane, bella ma soprattutto irritata dalla superficialità di maschio alfa con la quale Francesco cerca di rieducare il fratello. Per lei “l’amore è l’unica cosa che non dipende dai punti di vista”, mentre per Francesco il punto di vista è uno solo: l’amore non esiste.
Si può solo rimproverare chi critica questo film negativamente per il troppo buonismo e per il fatto che sia una commedia banale. Se questo genere di film esiste, se questi prodotti vengono finanziati è perché hanno motivo di esistere. Se si ha voglia di intellettualismi, di simbologie acute, di silenzi e di filosofia, beh è ovvio che questo genere di film non potrà mai soddisfare certe esigenze, ma se si accetta di stare al cinema per 90 minuti a guardare una pellicola per il puro piacere, per stare bene e rilassarsi allora avete fatto centro.