Si intitola Immagina il mondo che vuoi il nuovo singolo del cantautore e musicista Franco J. Marino, un brano pop/soul il cui testo rappresenta una storia di sentimenti e di vita, che incoraggia ognuno ad immaginare un mondo diverso, migliore di quello in cui viviamo. Franco J. Marino vanta collaborazioni artistiche come autore con Lucio Dalla e Andrea Bocelli. Nel 1999 collabora con Dalla alla stesura del testo Non vergognarsi mai contenuto nell’album Ciao e nel 2004 scrive per Bocelli, con Mauro Malavasi, il singolo Domani. Nella sua musica il cantautore Franco J. Marino unisce le influenze melodiche napoletane a quelle del blues, del soul e delle sonorità latine. Con il suo ultimo album, uscito nel 2019, dal titolo “Napolatino”, prodotto da Mauro Malavasi, propone uno stile musicale originale, il ritmo Tamué, nato dalla fusione tra la canzone classica napoletana, il mondo latino e i suoni del mediterraneo.
Il nuovo singolo Immagina il mondo che vuoi induce ad auspicare un mondo migliore. Da quali emozioni è scaturito?
«Come mi capita sempre per i miei brani, mi lascio ispirare da vicende vissute, da momenti di gioia o di dolore. Il testo è stato concepito partendo da una storia personale, quando i propri sogni non combaciano con i sogni di chi ti sta accanto, per fare poi una riflessione più ampia, a livello universale, sul mondo. Ho immaginato un mondo in cui poter godere della vita e della bellezza che ci circonda. Purtroppo il mondo scorre veloce, tutto si consuma in fretta, anche le canzoni, la musica è diventata usa e getta. È un mondo in cui non mi riconosco. La musica è l’unico strumento che mi permette di ribellarmi, di chiudere gli occhi per vedere davvero. Immagina il mondo che vuoi è nata, così, da un sogno e da un desiderio di cambiamento».
Nei prossimi mesi uscirà un altro singolo?
«Ad ottobre è prevista l’uscita di un altro singolo, intitolato Eden, nato da una considerazione sull’essere umano. Gli uomini spesso si macchiano di azioni deplorevoli, ma alcuni, invece, hanno la capacità di compiere azioni straordinarie».
Puoi darci qualche anticipazione sui prossimi progetti?
«Sto lavorando alla realizzazione del disco Napolatino 2. Il mio precedente album Napolatino si contraddistingue per il nuovo stile musicale da me creato, il ritmo Tamué, colonna portante del disco, una commistione tra canzone classica napoletana, le sonorità del mondo latino e quelle mediterranee. Mi sento un Santana napoletano. Inoltre, sto lavorando ad un altro album con brani che nascono da storie di vita vissuta e che conterrà anche il singolo Immagina il mondo che vuoi. Sarà un disco in cui parlo d’amore, ma anche di sofferenza, che mi coinvolge personalmente, sofferenza legata ad una malattia devastante come l’Alzheimer, di cui mia madre è affetta. Parlo anche dell’amore universale, e racconto tutto in chiave pop/soul».
Il disco Napolatino contiene un omaggio alla canzone classica napoletana, con la rivisitazione di Tu ca nun chiagne (testo di Libero Bovio e musica di Ernesto De Curtis).
«È stata una decisione del maestro e produttore Mauro Malavasi che voleva fare un omaggio ad uno dei capolavori della canzone classica napoletana, senza stravolgerla per quanto riguarda l’interpretazione, ma dandogli un ritmo concepito spontaneamente, dal sapore tra salsa e baciata».
Hai collaborato come autore con l’indimenticabile Lucio Dalla. Che ricordo conservi di lui?
«Lucio Dalla è stato un grande artista, il più importante cantautore italiano, una grande anima, una persona dalla sensibilità estrema, con un pizzico di follia. Mi ha dato modo di crescere artisticamente. Quando ho lavorato con lui, ho scoperto che curava con assoluta precisione ogni dettaglio. Eravamo ormai diventati amici e c’erano in cantiere altri progetti da realizzare insieme».
Con la tua città nativa, Napoli, hai un legame speciale. Cosa rappresenta per te?
«Napoli rappresenta la bellezza. Rivederla ogni volta è un’emozione, sto pensando seriamente di tornarci per restare. Vivo a Roma da sempre, mi sono trasferito con i miei genitori. Poi tornavamo a Napoli tutte le estati ed ogni Natale. E a Napoli negli anni ’90 che è iniziata la mia carriera artistica, come cantante solista nel gruppo di Tony Esposito. Ero un ragazzino quando l’ho conosciuto ed è stato lui a scoprire il mio talento, incoraggiandomi. Gliene sarò sempre grato. Tony mi ha fatto entrare nel mondo dei musicisti napoletani. Continuiamo ancora a collaborare artisticamente, infatti, Tony ha suonato le percussioni nel disco Napolatino. Negli anni ho lavorato con tanti amici napoletani, vorrei ricordare, in particolare, due grandi artisti che non ci sono più, Joe Amoruso con il quale ho condiviso tante canzoni e Rino Zurzolo».