Uno scenario tipicamente anni trenta è quello in cui è ambientato “Il Pretore”, un lavoro cinematografico nelle sale in questi giorniche vede protagonisti l’attrice Sarah Maestri e Francesco Pannofino. Il film nasce dallo svisceramento della storia romanzesca dello scrittore Piero Chiara, in arte Luino, passato alla storia in qualità di letterato di elevato riconoscimento. Una figura che ha scritto con arguzia ed intenso umorismo e del quale ne ricordiamo la sua viva partecipazione anche in due pellicole cinematografiche: “Venga a prendere il caffè con noi” del 1970 con protagonista Ugo Tognazzi e nel 1977 “La stanza del Vescovo” che vedeva in scena lo stesso Tognazzi ed un’incantevole Ornella Muti.
Due ambientazioni che regalarono immagini della commedia tipica italiana e di cui lo stesso Luino pare fosse stato un rilevante motivo ispiratore. Il Pretore, un romanzo del 1973, pubblicato dalla casa editrice Mondadori, diventa un film grazie al merito dell’attrice e nel contempo autrice Sarah Maestri.
La pellicola è stata assegnata alla regia di Giulio Base e si concentra sul ruolo di questo Pretore, amministratore della giustiziache pare sia intrinsecamente e continuamente distratto dalle donne. Una figura di carattere comico, la cui interpretazione è stata scelta non a caso da affidare all’attore Francesco Pannofino, una personalità per certi versi ampiamente goffa. Sarah Maestri vestirà invece i panni di Evelina, la moglie trascurata del capo del Pretore da cui quest’ultimo sarà inevitabilmente e singolarmente attratto. Un format che ci regalerà un pot pourrì di sano umorismo alternato a tocchi di delicato erotismo, con l’incursione frequente di piccole malinconie delle vite che si svolgono in provincia e dove l’effetto nostalgia risulterà inesorabile.
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