Francesco Guasti, cantante scoperto da Piero Pelù durante la sua partecipazione a The Voice of Italy nel 2013 presenterà da oggi, 11 maggio 2015, il suo album d’esordio: “Parallele”, lavoro uscito lo scorso 5 maggio. Un lunga serie di appuntamenti live accompagneranno Guasti, col quale prima di questo tour de force abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Hai scelto la strada del talent e poi ti sei ritrovato al di fuori di The Voice a lavorare con Piero Pelù: non capita a tutti, no?
«No, direi di no. The Voice mi ha portato proprio alla conoscenza di Piero per poter collaborare insieme fuori dal talent. Mi sta aiutando e insegnano a muovere i primi passi nella musica e questo per me è un gran privilegio.»
Pelù ti ha paragonato a Rod Stewart. Come ti sei sentito quando ti ha definito così?
«È stato un complimento bellissimo, a The Voice mi fece anche fare un suo brano. Mi porterò dentro questo accostamento perché non sono di quelle parole che volano via col vento.»
Da quanto provavi a entrare nel circuito musicale? Come hai intrapreso la strada del talent?
«Ho iniziato a cantare a sei anni e ho sempre avuto band, fatto concorsi, tentato Sanremo in cui col gruppo siamo arrivati per ben due volte tra i finalisti. Insomma, ci ho sempre provato e creduto. The Voice è arrivato un po’ per caso, il titolare di un locale in cui suonavo mi disse che a questo nuovo talent (era la prima edizione) cercavano voci particolari e così ci ho provato. Vivere di musica è ciò che ho sempre cercato di fare: alzarmi quindi ogni mattina col sorriso perché poco a poco il sogno si realizza…»
Ora sarai in giro a presentare l’ep… come ti senti?
«Molto contento: ogni regione ha il suo calore e il suo modo di vedere la musica e girando tra le varie presentazioni voglio inebriarmi delle visioni di tutti.»
Hai scelto per quest’opera prima anche una cover di Max Gazzè, come mai proprio “La favola di Adamo ed Eva”?
«In primis mi piace tantissimo Gazzè, poi questo brano nonostante sia stato scritto tempo fa è di un’attualità disarmante, per cui ho deciso di omaggiarlo con una mia cover.»
Pensi che un giorno anche dei tuoi pezzi qualcuno faccia una cover?
«Me lo auguro, vorrebbe dire che sono rimasti nel cuore delle persone, che le accompagnano nella loro quotidianità, quindi lo spero.»
Hai avuto la fortuna di partecipare a un evento incredibile: lo “Starlight Festival”. Come è andata?
«Indescrivibile: c’è musica ad ogni angolo della città durante il festival e lì ho avuto modo di scoprire una cultura musicale meravigliosa. Ci sono anche tornato a Marbella, che è la città spagnola in cui si tiene il festival. Lì ho anche conosciuto la Nannini, abbiamo scambiato due parole e mi ha fatto i complimenti per le canzoni.»
Dove ti immagini da qui a un anno? Cosa vuoi fare?
«Semplicemente quello che sto facendo adesso, perché è quello che ho sempre sognato di fare.»