“2640” (su etichetta Sony Music) è il titolo del nuovo lavoro discografico di Francesca Michielin, in uscita domani, venerdì 12 gennaio. Un album di 13 inediti, di cui undici portano la firma della giovane cantautrice e polistrumentista di Bassano del Grappa. Il disco è il racconto in musica della crescita di Francesca, delle sue esperienze e della sua visione del mondo.
Anticipato dal primo singolo Vulcano (certificato platino) e dal secondo Io non abito al mare, 2640 ruota attorno al logo Δ∇Δ composto da tre triangoli colorati che rappresentano i tre simboli/temi del disco, Il primo è un Vulcano rosso, come le parole più crude da comunicare. Il secondo è un Mare, blu e caotico, da imparare a ascoltare. E il terzo è una Montagna, alta, dove si arriva sulla cima solo per provare a immaginare.
L’album si apre con il brano Comunicare, manifesto programmatico che valorizza lo scambio, l’incontro. «È il manifesto – racconta Francesca Michielin – una sorta di biografia musicale compressa che anticipa un album che spazia geograficamente, culturalmente, pure gastronomicamente, ma non vuole perdere il focus su quanto è più importante: il riuscire a comunicare al di là dei confini e saper incontrare, che non è un semplice prendere uno zaino e partire alla scoperta di nuovi luoghi. Il brano ha influenze anni ’90 ed è incentrato su un beat di batteria costante a cui si aggiungono nuovi strumenti analogici». Sulla stessa linea prosegue Bolivia, che si spinge lontano rimanendo vicino, per dare voce a problematiche che sembrano distanti ma toccano la nostra quotidianità più di quanto pensiamo. Noleggiami ancora un film parla di un tempo passato da contemplare, è un elogio alla lentezza e a tutti quegli elementi presenti nei momenti familiari che rischiano sempre più di svuotarsi.
Io non abito al mare è il primo brano che vede Francesca collaborare con Calcutta, che con lei firma anche La serie B, titolo ispirato alla retrocessione del Vicenza come metafora di una grande delusione d’amore e Tapioca, traccia con alcuni inserti in lingua ghanese campionati da Cosmo, un brano di ringraziamento e pieno di gioia che racconta pezzi di vita importanti. Calcutta e Dario Faini firmano invece Tropicale, che grazie a sonorità innovative catapulta chi ascolta su una spiaggia in festa di fronte al mare più silenzioso.
E se c’era… è la sesta traccia e porta la firma di Tommaso Paradiso (insieme a Dario Faini): un testo di incoraggiamento a guardare avanti lasciandosi alle spalle tutto ciò che ci impedisce di farlo.
Scusa se non ho gli occhi azzurri e Vulcano sono le immagini speculari l’uno dell’altro. Se Vulcano infatti esprime la fase della rabbia e della voglia di ripartire con energia, Scusa se non ho gli occhi azzurri è quella immediatamente successiva ad un cuore che si spezza, ovvero la fase in cui ci si prende tutte le responsabilità e le colpe. Due galassie invece «È una canzone piena di dettagli quotidiani – spiega la cantautrice- e d’immagini a me care e simboliche (lo specchio, di “riflessi di me”). Due galassie è un brano che parla di crescita, o meglio, di una storia giovane in cui le due persone coinvolte non crescono di pari passo, si perdono, viaggiano su due piani diversi, non si sanno stupire».
Unico brano in inglese, Lava è il più “violento” e vulcanico del disco sia per il testo, sia per la scelta di impiegare suoni “di pancia”, dinamiche tribali ed effetti acidi. Tredicesima e ultima traccia del disco è Alonso, che parla del pilota di Formula 1 sia direttamente, sia prendendo il suo percorso come metafora di alcuni momenti difficili della vita.
Nel 2018 Francesca darà il via ad una nuova importante avventura live nei principali club di tutta Italia. L’anteprima è prevista al Campus Industry di Parma, il 16 marzo. Il prodotto e distribuito da Live Nation partirà dal Fabrique di Milano il 17 marzo, e toccherà poi il Concordia di Torino (23 marzo), il Gran Teatro Morato di Brescia (24 marzo), l’Estragon di Bologna (25 marzo), l’Audiorium S. Chiara di Trento (27 marzo), il New Age di Roncade TV) (28 marzo), Land La Nuova Dogana – Catania (31 marzo), l’After Life di Perugia (5 aprile), le Industrie Musicale di Maglie – LE (7 aprile), New Demodè di Modugno – BA (8 aprile), Teatro Quirinetta di Roma (12 aprile), l’Hart di Napoli (14 aprile) e il Viper Theatre di Firenze il 15 aprile.
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