S’intitola Frammenti ed è il primo lavoro discografico degli Alan Spicy, una giovane band di Poggio Bustone (RI), il cui concept musicale, nasce dall’unione di amicizia e parentela, che lega i tre musicisti.
Pubblicato per l’etichetta Stella Marina Label, l’Ep di debutto si compone di sei brani che si muovono sull’onda di un dinamismo, dai contenuti densi. La voce e batteria di Rocco Moscatiello, la chitarra elettrica ed i controcanti di Michele Santori, insieme al basso elettrico di Daniele Stazi, comunicano nella loro “creatura d’origine”, un suono rock che salta dalle timbriche irriverenti alle tonalità di energia caotica.
Rocco Moscatiello, Michele Santori e Daniele Stazi, con questo primo lavoro hanno così deciso di unire le differenti esperienze da cui provengono, comunicandole strumentalmente. Una creazione vitale delle emozioni che ognuno porta dentro. Una sinergia che gli Alan Spicy hanno fatto crescere all’interno della Hobbit Room (messa a disposizione da Rocco Moscatiello). Una piccola stanza trasformata in una sala prove. Le sensazioni di Rocco, insieme ai percorsi di Daniele e alle corse di Michele, hanno assunto una concretezza sempre più viva. I percorsi dei tre musicisti si sono così intrecciati in un caos, che dallo scompiglio ha portato alla realizzazione di Frammenti.
I brani descrivono il desiderio di ritornare a correre spensierati. Un lavoro che pone al centro il legame tra lo spazio ed il tempo, la preziosità di ciascuno. Anticipato dal singolo Caronte, Frammenti è stato registrato nello “Slam Studio”, in versione digitale e Bang Dischi. Si parte con la durezza graffiante di Plastica. “Siamo fatti di plastica, di plastica così…la mente a volte è mistica. Mistica, mastica è tutta una plastica”. Contenuto di ampia denuncia è quello che incontriamo nel brano d’esordio di Frammenti. La descrizione di una società divorata dal consumismo, dalla fretta. Un contesto in cui la personalità di ciascuno è scandita dal possesso. L’acustica della chitarra è di coinvolgente effetto nell’intro musicale di Avvolte. Il secondo brano del disco d’esordio continua a muoversi sull’onda dell’osservazione dell’essere umano, divorato da una società “fast”. I toni vocali diventano più severi, proprio ad imprimere la mostruosità sociale. Caronte, singolo di lancio dell’intero lavoro discografico, ci regala un cambio di suoni. Una emozionalità d’esordio che lascia poi spazio al rock deciso e maturo, di vibrante energia. “Oggi non c’è più nessuno con ha voglia di remare”. Il significato sociale prosegue a caratterizzare l’essenza dell’album. Un rock che esplode in quello che è un esordio dall’interiorità implosiva è 93. Pezzo coinvolgente, colmo di grinta. “Vivevo al terzo piano con te, vivevo in quella casa con te…voglio giocare a campana con te, voglio giocare con nel 93”. Il legame con il tempo trova la sua libera espressione proprio in questo testo. “Vieni sempre alle sei e cerchi il tuo caffè. Viene sempre alle tre perché è l’ora del tè. Chiedi sempre permesso dove è divieto d’accesso. Affronti spesso la vita con la valigia blu”. È Franco, un pezzo dalla carica” feroce” e dal rock densamente ballabile, in un concetto che resta sulla linea degli stati d’animo umani. Il rock degli Alan Spicy raggiunge l’apice della rivelazione musicale, nel testo di chiusura Super Alan. Il brano estrinseca suoni piacevolmente riconoscibili, quasi ballabili, evidenziando con il titolo, un riferimento allo pseudonimo della giovane band, in forte impennata.