Nell’ambito della quindicesima edizione del Napoli Film Festival, organizzata dall’Associazione Napolicinema, si è istituita e conclusa, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’Istituto Cervantes di Napoli, un concorso fotografico in cui bisognava re-interpretare le tematiche portanti di uno dei capolavori del regista surrealista spagnolo Luis Buñuel, a trent’anni dalla sua scomparsa.
Di seguito i titoli scelti dall’organizzazione:
Un chien andalou (Un cane andaluso, 1929)
El Angel Exterminator (L’angelo sterminatore, 1962)
Simon del desierto (Simon del deserto, 1965)
Belle de jour (Bella di giorno, 1966)
Le charme discret de la bourgeoisie (Il fascino discreto della borghesia, 1972). Cet obscur objet du désir (Quell’oscuro oggetto del desiderio, 1977).
La mostra, presentata al Metropilitan, vicino alle sale delle proiezioni, meritava più attenzione. Le foto che hanno avuto più successo durante la premiazione sono quelle di Annarita Ferrara (film ispiratore: L’Angelo sterminatore) e Laura Micciarelli (film ispiratore: Simon del deserto) con un interessante trittico a colori in cui la protagonista è una Madonna. Bellissimo anche il lavoro Il Rito Necrofilo di Sofia Dell’Aversano Orabona e la foto di uno scorcio di occhio di Barbara Nespolino che rimanda alla scena del taglio dell’occhio con una lama affilata de Il Cane Andaluso. Taglio che simboleggia la provocazione e la violenta reazione che il cinema surrealista intende suscitare nello spettatore. Il destinatario dell’effetto sadico provocato da tale gesto è il vedere stesso dello spettatore. La scena è emblematica della rivoluzione visiva surrealista, che intende squarciare l’occhio dell’osservatore per fargli vedere tutto quello che non ha mai visto nè voluto vedere.