Al Teatro Trastevere è andata in scena la prima della piece Come fosse un cactus, scritta e diretta da Claudio Miani.
Uno spettacolo divertente, ironico, ricco di battute e giochi di equilibrio che si incentrano sul quotidiano della nostra esistenza: le difficoltà nel rapporto di coppia e il tentativo di evadere da un’abitudinarietà troppo spesso opprimente.
Quattro donne si ritrovano, un lunedì sera come tanti, per la consueta partita a poker, ma il gioco non sembra decollare e le difficoltà nel tenere in piedi il bandalo della matassa sfocia in un divertentissimo scambio di gags. Asia, Patrizia, Sveva e Clara si ritrovano a fare i conti con una vita di coppia che da troppo tempo segna rosso e che ha bisogno, se non di un taglio netto, almeno di un divertente cambio di programma: via le carte da poker, e pronte ad invitare un gigolò per “dare un senso alla serata! Evviva l’indipendenza e l’emancipazione!”.
Ma tutto ciò che sembra essere una serata finalmente diversa dal solito, finirà per convogliare in un… piatto di spaghetti “e vista la situazione, alla puttanesca!”
Claudio Miani, autore e regista del testo, disegna personaggi funzionali e divertenti, mai banali e ricchi di humor a tratti grottesco, a tratti ironico. Le cinque protagoniste in scena si alternano a riempire lo spazio con un ritmo che non scende mai di tono e invade la circa ora e mezzo di spettacolo con una naturale forza dirompente.
Un lavoro della Compagnia Out Out Theatre, che speriamo di rivedere presto sulle scene.