Il suono penetra nel corpo e dalle sue radici terrene, si innalza fino all’aria, giungendo dritto all’anima.
La chitarra flamenca si unisce al cajon. Palmas, oud, basso, diventano un tutt’uno con i flauti e le percussioni, in una fusione alla chitarra classica ed elettrica. È così che si stanno imponendo sul panorama musicale il Flamenco Napuleño Guitar Duo, in un progetto di rivisitazione originale, di brani storici della musica napoletana. Flamenco Napuleño è il titolo del primo album. Loro sono Gabriel D’Ario alla chitarra flamenca, Dario Di Pietro alla chitarra acustica e classica. Due giovani musicisti napoletani, che diffondono un’antropologia in musica, dove i suoni di riconoscimento primitivo, sono avvolti dalle armonie del flamenco e da una danza strumentale, dal “sapore” gitano. Flamenco Napuleño Guitar duo, nasce per esprimere la bellezza delle radici musicali, in un incontro tra entità napoletana e gli influssi della Spagna.
Un album prodotto e arrangiato da Gabriel D’Ario insieme alla partecipazione di alcuni tra i migliori musicisti partenopei: Alfredo Pumilia (violino), Pasquale Benincasa (percussioni), Gaetano Perrone (flauto traverso), Roberto De Rosa (basso), Giuseppe Spinelli (chitarra elettrica). Un “melting pot” della musica è quello che i Flamenco Napuleño, fanno emergere dalla loro composizione, rapendo meravigliosamente l’ascolto. Dieci brani in una scaletta, che ripercorre l’eccellente repertorio della musica classica e moderna napoletana, riproposta sull’onda degli istinti sonori di Gabriel D’Ario e Dario Di Pietro. Una vibrazione coinvolge mente e corpo al primo accordo di suoni in Tammurriata Nera, brano di apertura di Flamenco Napuleño. Un mix polistrumentale perfetto, in cui potrebbe essere riconoscibile un richiamo al compositore jazz, Nicola Conte, soprattutto nell’accelerazione del basso. E chi dice che la musica sia la più elevata forma di comunicazione, ha espresso una pazzesca e profonda verità. Fa pensare così, la rivisitazione coinvolgente di Indifferentemente. Una canzone napoletana del 1963, ad opera di Salvatore Mazzocco, reinterpretata nel tempo da numerosi artisti.
I Flamenco Napuleño Guitar Duo le donano però quell’impronta latina, in un crescendo di melodie flamenco che la “vestono” di una sensualità ritmica che calza a pennello. Guapparia è uno “scalpitio” che invade con la sua fragranza musicale. I suoni raggiungono l’apoteosi in Cu Mme, intramontabile pezzo di Roberto Murolo, nel duo con Mia Martini. Una riproposizione, dove la rumba avvolgente, potrebbe riportarci ad un’ispirazione al famoso musicista e percussionista jazz, Tito Puente. Sulla scia di nacchere e tammorra è l’esordio di Serenata di Pulcinella, in uno “svolgimento” che lascia spazio poi alla delicatezza della chitarra fino ad un trasporto donato dal violino.
L’amato Pino Daniele, rivive con i Flamenco Napuleño, in Quando, riconoscibile nella sua singolare delicatezza, già dal primo accordo di chitarra. Segue Rumba De Scugnizzi. Un brano, che ricordiamo portato in scena, magistralmente da Massimo Ranieri e che qui, rivive in un incantevole movimento “a due” tra flauto e cajon, fino all’intrusione di chitarre, basso e percussioni variegate, rendendone protagonista un mix sublime. L’internazionalità indimenticabile del musicista napoletano Pino Daniele, ricompare poi con Chi Tene O’ Mare, una poesia in musica. Incantevole nella sua essenzialità è Reginella, testo principe della cultura musicale di Napoli. Il duo la ripropone in una rinnovata chiave di ascolto, pur mantenendone inalterata l’originaria sonorità. “Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza, davanti al Golfo di Surriento. Un uomo abbraccia una ragazza, dopo che aveva pianto, poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto”. È così che cantava in Caruso, l’amato Lucio Dalla. Una pietra preziosa che si incastra al tesoro musicale di Partenope e che chiude il lavoro discografico de i Flamenco Napuleño. Un crescendo di chitarra sola scandisce le vibrazioni di un testo che non ha limiti emozionali grazie a questa magistrale reinterpretazione.
Il duo suonerà il 20 maggio 2017 al Club 55, qui il link dell’evento e poi venerdì 26 maggio al Cellar Theory (maggiori informazioni qui): andateli ad ascoltare.