I predatori, diretto, sceneggiato ed interpretato da Pietro Castellitto, è stato presentato in concorso alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia vincendo il premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura e un David di Donatello come migliore regista esordiente. Con questi riconoscimenti prestigiosi la carriera del figlio di Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini inizia con il piede giusto e, sicuramente ci riserverà in futuro altre gradite sorprese.
Il film narra le vicende di due famiglie, i Vismara e i Pavone, molto diverse tra loro per estrazione sociale. I primi appartengono alla folta schiera della borghesia intellettuale spocchiosa ed arroccata su atavici pregiudizi, i secondi rozzi e fascisti fino al midollo ma capaci di far fronte uniti alle avversità della vita. E al centro di questa lotta che vedrà soccombere tutti Federico Vismara , interpretato dallo stesso Pietro Castellitto, preso da un amore viscerale per il filosofo Nietzsche al quale rassomiglierà sempre di più facendone una caricatura.
Ecco come lo stesso Castellitto, in una nota di regia ne spiega la genesi: «Questo è un film corale. Però, i personaggi che qui si accavallano e si sfiorano e a volte si conoscono, non lo sanno. Ognuno di loro è solo perso in quel tratto della vita dove nessuno sembra capirti e dove tutto vorresti andasse dall’altra parte».
Sul litorale di Ostia, un truffatore (Vinicio Marchioni) riesce a vendere a Ines Vismara (Marzia Ubaldi) un orologio da polso per mille euro. La cosa fa infuriare Claudio (Giorgio Montanini), il figlio di Ines votato al fascismo e proprietario di un’armeria con il fratello Saverio (Renato Marchetti) e lo zio Flavio(Antonio Gerardi) in odore di criminalità organizzata.
Un brutto giorno Ines viene investita e a salvarle la vita interviene Pierpaolo Pavone(Massimo Popolizio), sposato con l’isterica regista Ludovica(Manuela Mandracchia). I due hanno un figlio, Federico, che spesso si sente ignorato dal suo professore Nicola Fiorillo(Nando Paone) che gli impedisce di partecipare, insieme agli altri ricercatori all’esumare il corpo del grande filosofo Nietzsche. Federico riesce a comprare una bomba da Claudio con l’intento di far esplodere la tomba del grande pensatore tedesco ma lo zio Flavio ordina a Claudio di uccidere Federico per mantenere segrete le loro attività illegali. Ma intanto Claudio scopre che Federico è il figlio del dottore che ha salvato sua madre e…..
Il film si innesta in quella che viene definita la commedia all’italiana privilegiando i toni spesso surreali e grotteschi delle opere di Monicelli, Comencini, Wertmuller & Company .
Per nulla intimorito dal suo cognome Pietro Castellitto dà prova, nonostante la giovane età, di essere un attore ed un regista che conosce la storia del cinema non solo italiano e che sa usare con buona tecnica la macchina da presa. Abbondano infatti nel film sequenze, primi piani ed atmosfere ardite. Contando su un cast di provate capacità attoriali e di notorietà al grande pubblico, il film va da sé , liscio come l’olio. Tuttavia, se proprio dobbiamo trovare un difetto, i dialoghi potevano essere più serrati e più conformi alla personalità di ciascun personaggio. Molte situazioni sono esilaranti e conferiscono leggerezza alla trama del film.
Noi di Mydreams siamo in trepida attesa di un secondo film di Pietro Castellitto che non ci dispiace né come attore né come regista.