Si conclude dopo più di cinque ore la seconda giornata di Sanremo 2020. Una serata lunghissima, all’insegna di cantanti che han fatto la storia oramai 40 anni fa e che questa sera si son riproposti per omaggiare, fin troppo, il 70esimo del Festival.
Una serata in cui a gareggiare son stati gli ospiti perché i big han fatto fatica ad arrivare sul palco, basti pensare che Piero Pelù ha cantato alle 22.
Cosa sia successo prima nessuno lo sa. Si, ci sono state le esibizioni degli ultimi 4 giovani in gara, ma i siparietti di Fiorello (più in forma rispetto a ieri), l’entrata di Nicola Savino e le scale pericolosissime (chiedetelo al tacco di Sabrina Salerno) hanno sfinito il pubblico e risucchiato l’attenzione prima del tempo.
La canzone dell’ex Litfiba non ha stupito ma sicuramente ha aiutato a migliorare il mood della serata, subito dopo si è esibita Elettra Lamborghini, piacevole sorpresa.
Dopo l’ennesima interruzione, a fatica, son riusciti a guadagnarsi i loro minuti sul palco Enrico Nigiotti che ha fatto rimpiangere il Nonno della sua scorsa edizione sanremese e poi Levante: finalmente una cantante a Sanremo. Notevole il brano, ottima l’esibizione.
Tra una canzone e l’altra però non poteva mancare… Novak Djokovic! Ha senso no? Quando non sai a chi passare la palla, chiama il campione mondiale di tennis.
Alla fine del match sul palco i giovani Pinguini Tattici Nucleari con un brano che riesce a risvegliare qualche timido spettatore, intensa poi Tosca con la sua “Ho amato tutto”, da riascoltare e interiorizzare.
Momento amarcord quando sul palco arrivano per la prima volta insieme i tanto chiacchierati padre/figlio Tiziano Ferro e Massimo Ranieri. Con “Perdere l’amore” Tiziano realizza un sogno, da casa continua l’incubo di una gara sempre più lontana. Ovviamente al peggio non c’è mai fine: grazie a un’ingegnosissima macchina del tempo a calcare il palco dell’Ariston arrivano i Ricchi e Poveri in formazione completa. Si esibiscono rigorosamente in playback senza nemmeno preoccuparsi di andare a tempo. Il pubblico però si risveglia e le lucidissime dentiere dei quattro artisti sorridono fingendo di cantare. Si inserisce al quartetto Fiorello, l’unica presenza “viva”.
Dopo aver monopolizzato il Festival per quasi mezz’ora ecco arrivare Zucchero. E i big?
Ah, giusto, dimenticavo, son dietro ad aspettare che gli ospiti li ospitino sul palco!
Ci prova Gabbani: strano vederlo senza una scimmia, il nuovo brano però funziona, un ottimo compitino per passare la serata con successo. Velocemente ascoltiamo anche Paolo Jannacci. Poco il tempo per riflettere sul suo brano: bisogna lasciare spazio all’ennesimo amico del Festival, Gigi D’Alessio.
Il Gigi mondiale celebra la sua “Non dirgli mai”. Ottimo l’arrangiamento, l’orchestra applaude, il pubblico gli dedica una standing ovation. Va bene tutto, non all’una meno venti però.
Dopo l’ennesima pubblicità e un tg a ricordarci che fuori c’è un mondo che ci aspetta, arriva sul palco Rancore. E poi di nuovo Massimo Ranieri, questa volta da solo. E poi Tiziano Ferro che, per par condicio, è solo pure lui. “Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani”: questa frase del brano “La fine” di Tiziano sintetizza il mood dell’intera serata.
All’una e dieci Amadeus si ricorda di chiamare il decimo cantante in gara, Junior Cally arriva senza maschera. Brano tiepido, “No Grazie”.
Raggiunge il palco Emma D’Aquino che ci regala un buon servizio sulla libertà di stampa. È stato un caso voluto o un errore degli autori scegliere di farcelo ascoltare quasi a fine festival?
Occasione persa per Giordana Angi con un brano di cui si poteva fare a meno.
Termina finalmente la gara con il classico Zarrillo: premio speciale a Michele per aver avuto il coraggio di cantare a un orario disumano.
Supera anche Zarrillo la giornalista Laura Chimenti che sveglia le sue tre figlie per legger loro una lettera in mondovisione. Una lettera di scuse per le sue assenze causate dal lavoro. Ora, io mi chiedo, Laura, ma non potevi dirglielo andandotene a casa?
La serata si chiude, finalmente alle due meno un quarto con una classifica generale ricca di sorprese e un’angoscia imminente per le prossime esibizioni: ce la faremo ad ascoltare per bene e senza troppe interruzioni i 24 artisti in gara questo giovedì?
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