La quarta serata di Sanremo 2015 inizia con un nero vestito di nero: Carlo Conti ha insomma trovato il suo colore preferito.
Prima della gara vera e propria al pubblico in sala e a casa viene presentata la famosa “giuria di qualità”, per come sono andate le cose avrei preferito non dare un volto ai giurati.
Di consueto è stato decretato il vincitore dei giovani in questa penultima sera e le domande che mi hanno afflitto sono state tante: com’è, chi è, perché?
Tifavo per Amara, che avendo fatto esibire per prima però non solo hanno penalizzato ma non le han nemmeno dato l’opportunità di asciugarsi i capelli. Non si sa perché ha vincere è stato Caccamo che ha portato a casa anche il premio della critica. Tra l’altro il cantante era completamente estraneo ai fatti mentre cantava la sua “Ritornerò da te”. Ma siamo sicuri che il giovane vincitore non sia uno scarto di Maria De Filippi?
Poi Carlo Conti avverte: questa serata sarà davvero lunga, daremo direttamente la linea a Uno Mattina. Della serie: come fare battute dicendo la verità.
Finalmente alle 21.30 inizia la gara canora con Annalisa che si presenta sul palco in accappatoio: speriamo non faccia la fine di Amara! La canzone di Kekko si lascia ascoltare e lei è intonata a differenza di Nesli che nonostante si auguri “Buona fortuna” fa un bello scivolone. Chiudono Irene Grandi e il re delle cover Nek. In molti pensano che la sua “Siamo fatti per amare” sarà il prossimo inno del PD.
Piccola parentesi: i vestiti di Emma hanno quasi ultimato la scala di colori, dati i pessimi gusti di questi giorni, quando ci daranno la soddisfazione del Marrone?
Si continua con un’intervista a Conte che dura più di tutte le altre che ci sono state in questi giorni, insomma l’incubo non è ancora finito.
Difatti, puntuali arrivano “Vita d’inferno” di Biggio e Mandelli, l’inascoltabile Moreno, l’incomprensibile Lara Fabian (ma lo sa che è al festival della canzone italiana?) e ciliegina Bianca Atzei che canta “Io dentro muoio” … non dirlo a noi Bianca, non dirlo a noi.
Finalmente sul palco una cantante: Virginia Raffaele con la sua intramontabile imitazione della Vanoni. Sono quasi convinta che Ornella si stia chiedendo come faccia a essere sia a casa che in televisione.
Purtroppo si torna alla gara con Di Michele e Coruzzi che indossa una maglia con la faccia di Platinette: un genio eh? Ancora, Lorenzo Strawberry e Anna Tatangelo. Voglio però focalizzare la mia attenzione sul testo della Canzone de Il Volo: “Dimmi che mai. Che non mi lascerai mai.” Non sono solo piccole miniature di Albano, sono tre stalker!
Ancora, ecco Grignani (che addirittura non stecca), Malika Ayane che è una delle mie preferite per cui non vincerà e i Dear Jack che sono così idioti che arriveranno ovviamente in finale.
Sul palco ecco poi Masini, l’eroe degli adolescenti disagiati che poi hanno smesso di drogarsi. La Zilli, Britti, Raf e Chiara chiudono finalmente questa serata raccapricciante che sono riusciti a rubarmi anche tantissime battute. Data l’ora potremmo cambiare il Santo da Remo a Santo Stefano, direi che saremmo più coerenti.
Anche per questa sera sembra essere finita, anzi no. Prima l’ennesima botta di vita: arriva sul palco Giovanni Allevi. Il pianista presenta “Loving You”, brano che una volta si chiamava “Eutanasia”.
In Finale troveremo Nesli,Di Michele-Coruzzi,Bianca Atzei, Dear Jack, Irene Grandi, Alex Britti, Moreno, Annalisa, Grignani, Masini, Chiara, Il Volo, Nek, Malika Ayane e Lorenzo Fragola.
I commenti alle opinabili scelte li lascio alla finale, indubbiamente però Raf e la sua bronchite meritavano la quinta serata.
In effetti il Festival di Sanremo oramai non è una gara musicale, ma una gara a chi non si addormenta.