Ferzan Ozpetek ancora una volta catturato dalla magia di Napoli alla Feltrinelli di Napoli il regista turco con Titta Fiore, giornalista e presidente della fondazione Film Commission hanno presentato il dvd di “Napoli velata” che contiene contenuti inediti e alcune scene che nella pellicola sono state tagliate.
Il film, campioni d’incassi, racconta una Napoli diversa dal solito dove la magia, il sotterraneo sono protagonisti; fin qui nulla di originale ma il regista, adottato dalla città Napoli, offre al pubblico aspetti della nostra città decisamente originali.
“Ho cominciato a conoscere questa città sei anni fa quando i ho trascorso del tempo per preparare “La Traviata” andata in scena al teatro San Carlo; in quel periodo ho cominciato a vincere le mie paure a girare per le strade di questa meravigliosa metropoli. Adesso ho paura che possa accadermi qualcosa quando vado in certi luoghi cittadini non perché mi possono rubare qualche oggetto o fare male ma perché so che il richiamo mediatico sarebbe enorme; a Napoli se succede qualcosa va subito in prima pagina. Mi colpisce tutto qui ma soprattutto l’amore dei cittadini per la città, è un qualcosa d’inspiegabile così come non si possono spiegare le dinamiche, i fatti che succedono qui, perché non hanno una logica ed infatti, mentre tutte le persone mi chiedevano i significati di parti del mio film, mai nessun napoletano ha voluto delucidazioni, hanno capito appieno il mio film, perchè alcune cose non si possono spiegare”.
In tutto il film si fa un continuo riferimento ad un occhio e anche su questo il regista ha dato una spiegazione: “durante la lavorazione di “Napoli velata”, girando per cercare delle location un giorno mi sono trovato in mezzo a una cinquantina di ciechi ed ho capito che un riferimento alla vista ci doveva essere; le scale che ci sono nella pellicola le ho trovate per caso, su suggerimento dei miei amici napoletane, le ho trovate talmente coerenti con il mio progetto da volerle subito usare come set”.
“Ogni volta che vado all’estero e mi trovo alla presenza di napoletani noto che si portano la loro città, come se fosse un valore da custodire, questa cosa mi ha molto colpito ed arrivo a dire che è una città che mi manca molto quando sono lontano. Quando ho finito il mio film l’ho sottoposto all’attenzione di amici napoletani perché volevo che mi dicessero se c’era qualcosa di stonato e sono stato estremamente felice di sentire non solo commenti positivi ma anche potere rispondere a domande su alcune delle location scelte che alcuni non conoscevano”.
Il dibattito è stato seguito con grande attenzione e partecipazione in una Feltrinelli gremita; ancora una volta Ozpetek si conferma “un turco napoletano”.