«L’unico vero realista è il visionario» Federico Fellini
«Se pensate che tutto sia stato detto sul grande riminese di Roma,dovete vedere Fellini degli Spiriti,perché vi farà scoprire un Fellini nuovo,intimo,più vicino ad ognuno di noi». Gian Luca Farinelli, Cineteca di Bologna
In occasione del centenario della nascita di Federico Fellini, la nota giornalista, regista e critica cinematografica Anselma Dell’Olio ha realizzato un docufilm dal titolo Fellini degli Spiriti che la Rai ha proposto in seconda serata il 2 gennaio scorso ed è visibile ora su Rai Play. Prodotto da Mad Entertaiment e Rai Cinema, è stato presentato al pubblico nella sezione Cannes Classic Sèlection al Festival di Cannes e al festival del Cinema Ritrovato di Bologna.
Profondamente innamorato della vita e alla perenne ricerca di dare ad essa un senso, il grande cineasta riminese si appassionò alla psicanalisi di Sigmund Freud e di Carl Gustav Jung ma fu Ernst Bernhard a svelargli i segreti dell’inconscio e una nuova visione del mondo attraverso la lettura dei Tarocchi e la consultazione de I Ching. A casa Fellini, è risaputo, si tenevano sedute spiritiche che appassionavano i presenti e che determineranno nel tempo le caratteristiche di quel mondo onirico e visionario che costituisce l’essenza dei film del pluripremiato artista. Tuttavia decisivo fu l’incontro con il Professore Gustavo Rol, conosciuto prima di girare il film Giulietta degli Spiriti che, attraverso i suoi esperimenti gli dimostrò l’esistenza di altre dimensioni non avendo fine la passione per il mistero, l’esoterico, il mondo non visto e quello che lo stesso Maestro definiva la sconosciutezza.
In un’intervista rilasciata ad Annamaria Gradara del Corriere Romagna, Anselma Dell’Olio spiega la genesi del docufilm: «I produttori hanno pensato che io fossi la persona giusta per aver conosciuto il grande regista e averci lavorato insieme in Ginger e Fred. Io vivevo allora negli USA ma lavoravo come dialoghista facendo adattamenti e traduzioni di molti film italiani. Mi segnalò a Fellini Mario Maldesi, grande direttore del doppiaggio. In seguito ho lavorato con lui anche per Intervista, traducendone il progetto e sono stata anche molto amica di Giulietta Masina. Mi sono divertita molto a realizzare Fellini degli Spiriti ed anche appassionata. Ho visto e rivisto tutti i film di Fellini cercando testimonianze di chi lo ha frequentato. Il film che io cito di più è Giulietta degli Spiriti non solo per il titolo in assonanza ma perché c’è tutta la proiezione del subconscio di Fellini che non è stato capito fino in fondo».
Attraverso straordinari materiali di archivio di Rai Teche ed istituto Luce, le immagini dei suoi film più famosi e rappresentativi, e le interviste ad amici,collaboratori, registi, attori ed intellettuali Anselma Dell’Olio ci restituisce un Federico Fellini inedito. Parlano di lui e con lui: Vincenzo Mollica, Roberto Benigni, Nicola Piovani, Gianfranco Angelucci, Fiammetta Profili, Marina Cicogna, Sandra Milo, Anouk Aimèe, Leonora Ruffo, la cartomante Giuditta Moscioscia, i registi Terry Gilliam (Premio Oscar per Brasil), Damien Chazelle (Premio oscar per La La Land), William Friedkin (Premio Oscar per Il braccio violento della legge e L’esorcista).
Particolarmente significativi sono gli spezzoni di conversazioni ed interviste rilasciate dallo stesso regista che cerca di spiegare la complessità del suo lavoro e del suo mondo magico. Sappiamo che Federico Fellini era un inguaribile bugiardo e si vede che a volte improvvisa le risposte pur di accontentare l’intervistatore di turno. Ma il suo parlare cadenzato con quella voce un po’ querula ed infantile ce lo fanno amare di più perché lo rendono fragile nell’impossibilità di farci penetrare in qualcosa che è inspiegabile, sovrannaturale, metafisico.
La potenza delle immagini e le musiche di Nino Rota ci accompagnano per quasi tutta la durata del docufilm come anche i suoi disegni appena abbozzati ma fortemente evocativi e con l’uso di colori vivaci. Non dimentichiamo che i suoi estimatori hanno coniato l’aggettivo felliniano con riferimento alle particolare atmosfere , situazioni e personaggi dei suoi film caratterizzati da un forte autobiografismo, dalla rievocazione della vita di provincia con toni grotteschi e caricaturali, da visioni oniriche di grande suggestione. (Vocabolario Treccani)
Molte le donne ammirate da Federico Fellini ma una sola veramente amata ed indispensabile alla sua vita di artista :Giulietta Masina. Tutti ricordiamo l’invito del grande regista a sua moglie di non piangere durante la consegna dell’Oscar alla Carriera, preso dalle mani di Sophia Loren e la sua emozione come se fosse stata la prima volta. Giulietta morirà appena cinque mesi dopo la morte del marito.
Per approfondire vi consigliamo la lettura del libro di Tullio Kezich dal titolo Federico: Fellini, la vita, i film Ed. Feltrinelli 2002.