Nel segno della tradizione va in scena al Teatro Bellini di Napoli (fino al 21 gennaio) “Questi fantasmi”, una delle opere più importanti e più rappresentate del grande Eduardo De Filippo. Commedia tutta giocata sugli equivoci, portata in scena da “Elledieffe”, la Compagnia di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, che porta avanti, con amore e dedizione il prezioso patrimonio culturale lasciatoci dalla Famiglia De Filippo. In questa commedia Eduardo ci presenta uno spaccato, conformista e allo stesso tempo ipocrita, di quel nucleo fondamentale della nostra società che è rappresentato dalla famiglia. Il protagonista Pasquale Loiacono (Gianfelice Imparato) con sua moglie Maria (Carolina Rosi) ottengono in affitto, gratuitamente per cinque anni, un grande appartamento, in cambio della disponibilità a sfatare le dicerie sull’esistenza nella casa dei fantasmi. Lui accetta, in quanto così facendo potrebbe migliorare la sua disastrosa e precaria condizione economica. Il suo scetticismo iniziale sulla reale presenza dei fantasmi nella casa, crolla quando incontra Alfredo (Massimo De Matteo), che ha affittato un appartamento nelle vicinanze, per poter essere vicino a Maria, di cui è follemente innamorato. A quel punto Pasquale scambia l’uomo per un vero fantasma. E non si sorprende, ma anzi ne è felice e lusingato, quando trova in casa il denaro che Alfredo gli dona, interpretando questi regali degli spiriti come segno tangibile della loro benevolenza nei suoi riguardi. Pasquale Loiacono è un personaggio contradditorio e ambiguo, sempre sospeso tra ingenuità e crudo realismo, con una forte valenza sociale, in quanto rappresenta l’uomo medio, senza particolari ambizioni, che si fa camaleonte, opportunista, con una grande disinvoltura morale. Caratteristica del complesso lavoro edoardiano sono l’ironia, il gusto del comico, ma anche momenti di profonda drammaticità e riflessione. Una compagnia affiatata con l’attenta e rispettosa regia di Marco Tullio Giordana, che vede Gianfelice Imparato (Pasquale Loiacono-anima in pena) molto misurato e umano, Carolina Rosi (Maria-anima perduta) composta e dignitosa fino all’inaspettato riscatto finale, Massimo de Matteo (Alfredo-anima irrequieta) perfettamente calato nell’esuberanza del personaggio, Nicola Di Pinto (Raffaele-anima nera) che interpreta in maniera speciale il furbo portiere. Molto bravi anche Paola Fulciniti che interpreta Armida, la triste moglie abbandonata da Alfredo, Federica Altamura e Andrea Cioffi, gli innocenti figli di Alfredo e Armida, Viola Forestiero che interpreta Carmela la sfortunata sorella del portiere, Giovanni Allocca che indossa i panni di Gastone (anima libera) e Gianni Cannavacciuolo che interpreta Saverio il maestro di musica. Famoso è il monologo, che Pasquale Loiacono, discutendo con il suo dirimpettaio (Professor Santanna che non compare mai), dedica al rito del caffè. Nel complesso uno spettacolo ben riuscito, che il pubblico ha gradito particolarmente, omaggiando la compagnia con applausi a scena aperta.
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