Francesca Michelin e il suon nuovo disco d20. A 20 anni e con una vittoria di un talent show alle spalle (X Factor del 2011), Francesca Michielin è ormai una delle artiste di punta della sua casa discografica, la Sony. Si capisce perché le hanno dato ben tre anni di tempo per confezionare il suo nuovo disco, di20, che è il punto di arrivo dopo tanti successi in formato “singolo” che l’hanno fatta entrare nella rosa delle più amate del pubblico giovane. Partita da Bassano del Grappa, è arrivata a pubblicare il primo brano Distratto (con Elisa e Roberto Casalino tra gli autori) nel 2012 e il primo disco Riflessi di Me che è stato un successo da Top 10. Ma è con Ciglio Nero e Magnifico (in duetto con Fedez) che la Michielin ha raggiunto la massima popolarità e rotazione radiofonica.
Il brano che la riporta all’attenzione quest’anno (dopo l’exploit estivo di L’Amore Esiste) è Lontano (scritto con un’altra firma nota, Fortunato Zampaglione) che ha anticipato l’album con successo.
Parlaci del titolo del disco di20…
«È il manifesto dei miei vent’anni, un album sincero che esprime quello che sento della vita e della crescita. La vita ti porta cambiamenti e fare errori e migliorarsi vanno di pari passo. In queste canzoni ci sono tante sfaccettature di me, c’è tutta la mia vita.»
Sei diversa dal tuo esordio?
«Non voglio cancellare quella parte di me ma sicuramente ci ho messo il tempo giusto per fare questo secondo disco e ne sono completamente fiera. Molti nell’ambito musicale non riconoscono valore al tempo. Sembra sempre che quando pubblichi qualcosa poi sei obbligata a fare il tour, la promozione, poi c’è qualcuno che ti chiede Sanremo. Insomma, meglio andarci piano secondo me.»
La copertina
del nuovo disco
di Francesca Michelin d20
Che formazione musicale hai?
«Ho comprato i dischi di Led Zeppelin e Genesis perché me li faceva scoprire mio padre. Poi avendo un fratello di 10 anni più grande, ho vissuto la sua fase ribelle con i Nirvana e quel movimento anni 90. Il tutto mi ha portato a fare la musica che faccio oggi, mi sento orgogliosa della crescita, che nel mio caso non è uno stravolgimento. Almeno ora nessuno potrà dirmi che sono finita, ho una vita davanti per dimostrare quello che valgo.»
Come ricordi i tuoi inizi?
«Avendo vinto X Factor a 16 anni è difficile essere credibili, a volte avevo delle crisi e dovevo capire cosa valeva la pena cantassi. Serve tutto, secondo me, anche la facoltà di beni culturali che sto frequentando. Sto studiando filosofia e c’è una frase che mi ha colpito e che mi descrive: Ama il tuo sogno seppur ti tormenta.»
Cosa ti auguri?
«Di non sovraespormi e di ascoltare sempre la musica. È qualcosa di profondo, secondo me bisogna essere educati alla musica, educati ad ascoltare, chi di noi ha per più di un mese lo stesso disco in macchina? Se tutti avessero una coscienza musicale più alta sarebbe meglio.»
Ci sono due pezzi in inglese in scaletta nel disco. Pronta per il salto?
«L’album non è pensato per il mercato estero. L’italiano è una lingua molto ricca anche se può risultare legnosa. Per ora va bene così, non ci volevo mettere featuring per far crescere l’appeal del disco, così come non mi interessava fare un disco pieno di ribellione tanto per far figo.»