«Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce»
AnnaMaria Ghedina, la Signora dei fantasmi, scrittrice cortinese o ampezzana come preferite, imparentata con gli Asburgo e la cui casata annovera antenati illustri tra pittori, fotografi, ingegneri e sciatori, firma del giornalismo italiano e mitteleuropeo, direttrice del quotidiano Lo strillo, sorprende i suoi lettori con un romanzo erotico dal titolo Fammi quello che vuoi – Un amore Hard Rock , pag. 397, Ed .InFuga.
Archiviato il suo interesse per i fantasmi che le ha permesso di scrivere ben cinque libri su questo interessante argomento sia sotto forma di romanzo che di saggio (Fantasmi a Napoli 2009- Il ritorno del Principe di Sansevero e altre strane storie paranormali napoletane 2010- L’impiccata della Vicaria 2014- Guida ai fantasmi d’Italia. Dove cercarli e trovarli 2017- A letto col fantasma 2020) e una parentesi noir con il romanzo Mylord : Sir Andrea Frankfourth e il tesoro degli Incas, Anna Maria Ghedina approda al genere erotico facendo ricorso alle sue note capacità letterarie rischiando di alienarsi forse una fetta dei suoi fedeli lettori. Il sesso e l’erotismo infatti vengono spesso ghettizzati dalla critica e dal pubblico sebbene tale genere sia nato ai tempi dei greci e dei romani e oggi non viene più associato a lettori insoddisfatti della propria vita anche dal punto di vista sessuale.
Ma quali possono essere oggi le caratteristiche di un testo erotico? E il romanzo Fammi quello che vuoi –Un amore Hard Rock, le possiede?
Indubbiamente un testo che si definisce erotico deve basarsi sulla narrazione esplicita di scene di sesso e possiamo assicurarvi che il romanzo della Ghedina soddisfa appieno tale primo requisito. Numerose infatti sono le pagine dedicate alla descrizione minuziosa di amplessi enfatizzando altresì sensazioni ed emozioni della sfera sessuale dei protagonisti.
Il secondo requisito richiesto è quello che prevede che accanto a tale narrazione ci sia un approfondimento della psicologia dei personaggi ed anche in questo la nostra Lady Ghost è maestra.
Tutti i personaggi che compaiono nel romanzo e non solo i protagonisti Gabriel e Adalie sono descritti fisicamente e psicologicamente con dovizia di particolari in modo intenso e brillante.
Ultima caratteristica del genere erotico dei nostri giorni è che la protagonista femminile non sia inferiore alla figura maschile di riferimento dotata in passato di una connotazione più depravata e passionale, a cui era tutto concesso. Nel romanzo di Anna Maria Ghedina entrambi i protagonisti gioiscono con pari intensità nel fare l’amore e nell’assecondare le voglie del partner. Adalie non è affatto una donna sottomessa né al proprio genitore né al suo amante. È capace di mostrare le sue fragilità esasperando forse gelosia e possesso ma cercando in primis la sua indipendenza economica.
Ma quali sono le vicende narrate nel romanzo Fammi quello che vuoi?
Il giovane e rampante avvocato Gabriel Holtz, mentre è in auto per le vie di Londra, incrocia ad un semaforo gli occhi verde smeraldo di Adalie , figlia del prussiano Lord Jordan, Presidente della Suprema Corte. Sbocciano passione e desiderio ma anche grattacapi per Gabriel che viene coinvolto, suo malgrado, nel presunto omicidio del marito della top model Liliana Burlando.
I colpi di scena si avvicendano a ritmo serrato e, ovviamente, non ne sveliamo il finale tutto da gustare. Possiamo anticiparvi soltanto che la colonna sonora del romanzo è il rock di Bon Jovi…
Tuttavia, presi da forte curiosità, abbiamo intervistato Anna Maria Ghedina.
Lei ha scritto romanzi e saggi che hanno come protagonisti i fantasmi tanto da essere conosciuta nell’ambiente letterario come Lady Ghost. Ci può raccontare brevemente da dove parte questo suo singolare interesse?
«Da un articolo giornalistico che feci per Napolinotte sui Ghostbusters…gli scacciafantasmi ed i fantasmi che si sono presentati…in massa ed hanno voluto che parlassi di loro».
Quando ha capito che voleva diventare una scrittrice dal momento che la sua famiglia di origine austriaca annovera pittori, fotografi, ingegneri e sciatori ma non scrittori?
«É una passione che coltivo da quando avevo 17 anni. Sono una grande divoratrice di libri e scrivere mi è sempre piaciuto un pozzo…mio padre scriveva…».
Qual è la parte migliore e/o la parte peggiore di questo “mestiere”?
«É come far nascere un bambino. I personaggi che crei sono tutti tuoi figli, li ami da pazzi. Trovare l’editore giusto».
Ci può raccontare tre cose folli e/o tre cose interessanti su di lei?
«Sono folle in genere, perché amo le sfide, se fossi nata uomo sarei stata certamente sempre con la spada in mano a pugnare…Infatti i miei libri sono molto d’azione. La vita è una scommessa a volte vinci e a volte perdi ma, come dice la canzone…bisogna saper perdere!».
Da cosa trae ispirazione la sua scrittura e cosa invece la ostacola?
«L’ispirazione è qualcosa che ha a che fare, almeno nel mio caso, con l’impalpabile…ostacoli? Il tempo,forse…».
Il suo ultimo romanzo dal titolo Fammi quello che vuoi appartiene al genere erotico. Come mai questa scelta e cosa è per lei l’erotismo?
«Mi piace cimentarmi in vari generi, ritorniamo alle sfide. È la parte migliore dell’amore».
Come considera la letteratura erotica nel panorama letterario mondiale e in cosa si differenzia, secondo lei, dalla pornografia?
«Che le donne sono più brave nel genere, più raffinate. La pornografia è tutt’altra cosa, è noiosa e più…l’erotismo è più arrapante».
A chi si è ispirata per i personaggi di Gabriel e Adalie?
«Agli incontri catartici, inaspettati che ti cambiano la vita».
Quale è stata la principale difficoltà che ha dovuto superare durante la stesura del romanzo?
«Di rimanere sempre elegante soprattutto nella stesura dei momenti più hard».
Se dovesse presentarsi ai suoi lettori con una frase di un suo libro, quale sceglierebbe?
«Il proverbio che ho messo ad inizio del libro: Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce” e gliene cito un altro che per il mio carattere mi piace assai e che è all’inizio di un mio libro: La morte è l’unica cosa su cui un guerriero può contare, sta sempre alla sua sinistra”(La morte ha gli occhi di velluto)».