È stato un anno ricco di colpi di scena per Fabio Fulco, che nell’ultimo periodo è uno dei protagonisti delle principali notizie di gossip, dopo la fine della sua storia d’amore con Cristina Chiabotto. Per quanto riguarda la sua vita lavorativa, continua a ricevere consensi e riconoscimenti “Il crimine non va in pensione”, il film che segna il suo esordio alla regia. L’attore ha ricevuto di recente il Premio Cinema Campania 2017. Ed è proprio nell’ambito della kermesse, giunta alla terza edizione, che abbiamo intervistato Fabio Fulco, il quale ci ha raccontato della sua esperienza ne “Le Tre Rose di Eva” e dei progetti che lo vedranno impegnato nel 2018.
Mancano solo due puntate alla fine della quarta stagione de Le Tre Rose di Eva. Cosa puoi raccontarci di questa tua uova esperienza all’interno di un progetto già avviato?
«Sono partito in svantaggio poiché i seguaci, quelli che seguono la fiction dal primo giorno), sono molto coinvolti dalla storia tra Alessandro (Roberto Farnesi) e Aurora (Anna Safroncik). Nelle prime puntate ricevevo messaggi di morte, in cui mi chiedevano di abbandonare la serie. Col passare delle puntate, finalmente tutti si sono schierati dalla parte del mio personaggio, questo mi fa molto piacere perché vuol dire che il personaggio sia arrivato».
Cosa pensi del tuto personaggio?
«Mi piace molto. Trovo che sia stato scritto bene. Certo è un po’ difficile sotto certi punti di vista, perché si trova su un filo molto sottile, però mi piace e credo che il risultato sia arrivato».
Ci sarà la quinta stagione de Le Tre Rose di Eva?
«Questo bisogna chiederlo alla produzione».
Anche la tua esperienza da regista continua a darti soddisfazioni. Hai ricevuto di recente per “Il crimine non va in pensione” il Premio Cinema Campania 2017.
«Sì, devo dire che mi ha dato molte soddisfazioni questo mio primo lavoro dietro la macchina da presa. È stata una bellissima esperienza, difficile, voluta, sofferta, sacrificata, ma che purtroppo non mi sono goduto abbastanza. Ecco perché sto già lavorando ad un secondo lavoro da regista».
È già tutto pronto?
«Al momento è pronta la sceneggiatura, mentre al resto stiamo lavorando man mano».
Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
«Uno tra tutti di girare questo film a cui sto lavorando. Tra gli altri progetti sarò impegnato sul set di una serie televisiva spagnola, mentre in veste da regista dovrò realizzare anche un cortometraggio. Sempre nel 2018 sarò a teatro con due spettacoli: “Cuori senz’acqua” di Luigi Russo e un altro spettacolo scritto da Maurizio De Giovanni insieme a Salvatore Basile, una storia ispirata al primo scudetto del Napoli».
Parlando appunto della tua squadra del cuore, pensi che il Napoli quest’anno vinca lo scudetto?
«Penso come al solito che la coperta è corta. Sono diversi anni che lottiamo e pe n’aceno e sale perdimmo a minestra e purtroppo temo che questo possa succedere anche quest’anno. Abbiamo un grandissimo allenatore, un buonissimo gioco, ma il tutto va un po’ aiutato».
Com’è stato il tuo 2017?
«Importante sicuramente. Sicuramente un anno di svolta sotto tutti i punti di vista, in cui sono successe delle cose che sfortunatamente o fortunatamente dovevano succedere».
Come sarà il tuo futuro?
«Non vedo ancora cosa ci sarà nel mio futuro. Ad ogni modo bisogna sempre ringraziare Dio per tutto quello che ci manda, essere fiduciosi e lottare per cercare di ottenere ciò che si vuole realmente, anche se la mia esperienza di vita mi ha insegnato che molto spesso ci vuole anche un po’ di fortuna, ovvero di trovarsi nel posto giusto al momento giusto».