Si è conclusa da poche ore la prima delle cinque serate della 69esima edizione del Festival di Sanremo. Gli spettatori hanno iniziato ad inviare gli sms coi voti (nel 2019, gli sms) e così all’una di notte è stata resa nota la classifica parziale.
La giuria demoscopica ha decretato che nella zona rossa (quella a rischio, per intenderci) ci finissero anche gli Ex Otago, gruppo sconosciuto al pubblico nazional popolare.
La fama e le comfort zone sono sempre più comode della fame di conoscere qualcosa di nuovo. La zona verde in cui sono stati inseriti i ragazzi de Il Volo ne è la dimostrazione tangibile.
Risulta più facile apprezzare a primo ascolto frasi come “Siamo il sole in un giorno di pioggia” rispetto a “Non è semplice restare complici / un amante credibile /quando l’amore non è giovane”.
«Stiamo affrontando il palco di Sanremo con spirito combattivo – afferma il cantante degli Ex Otago, Maurizio Carucci. – Non baderemo tanto alla competizione, ma canteremo questa canzone emozionandoci ogni volta come fosse l’ultima.»
Gli Ex Otago sono saliti sul palco con una canzone inedita in tutti i sensi. «Stiamo tradendo la tradizione delle canzoni d’amore. “Solo una canzone” non parla di innamoramento e nemmeno di addio. Parla di tutti quei momenti che stanno in mezzo, momenti in cui le coppie devono riportare il fuoco nella relazione.»
Gli Ex Otago raccontano un amore scomodo, un amore che non va di moda. L’amore per l’impegno.
«Stiamo vivendo tutti più o meno questo momento, abbiamo scritto questo brano in maniera estremamente naturale. Le coppie lunghe devono reinventarsi: questo è il percorso che abbiamo la fortuna di poter condividere sul palco dell’Ariston.»
“Solo una canzone” è orecchiabile quanto difficile. In una società liquida, in un momento storico in cui cercano di convincerci che l’unica cosa da fare è cambiare, sperimentare, ecco arrivare sul palco un giovane gruppo che canta della bellezza di cucinare per la persona amata anche dopo dieci primavere.
Durante queste altre quattro serate il pubblico avrà la possibilità di riascoltare nuovamente una delle poche perle di Sanremo 2019, chissà se riuscirà anche ad interiorizzare il semplice messaggio di questa canzone. Chissà se servirà invece tutto il mese solo per la comprensione di questo unico brano, dato che il cd degli Ex Otago uscirà solo il prossimo 8 marzo.
«Abbiamo deciso di aspettare un altro po’. – spiega Maurizio. – Il disco uscirà tra più di un mese e si chiamerà Corochinato, in onore a un tipico aperitivo genovese, prodotto in pochissime bottiglie e servito solo da alcuni locali senza insegna della periferia di Genova, la nostra città. Abbiamo scelto questo titolo perché rappresenta bene il sapore di quel momento di distensione dopo una giornata di lavoro, quell’attimo in cui ci si scrolla di dosso lo stress di tutta la giornata grazie a un bicchiere. Quel dolce momento in cui si sta bene insieme, semplicemente.»
«Dal 30 marzo 2019 partirà poi il “Cosa fai questa notte? Tour 2019”. – continua il chitarrista Simone Bertuccini – Per ora abbiamo in programma 8 date da nord a sud: da Torino a Bari, ma è tutto in continua evoluzione. Stiamo lavorando a uno spettacolo a 360 gradi che possa coinvolgere lo spettatore fin da subito, fin da quando metterà piede nel locale.»
È l’ultima affermazione a farmi capire quanto ancora conti Sanremo, nonostante un pubblico ancora tutto da educare. «Ci piacerebbe molto – confessa Maurizio – che anche chi magari ci sta ascoltando a Sanremo per la prima volta venga poi a sudare e sputare saliva a un nostro live.»
E, lo confesso: piacerebbe molto anche a me.