Disco decisamente ricco di energia, ispirazione e gusto glam che delle volte sa di Europa industrializzata e delle altre di caldo latino a due passi dalla rivoluzione. Eusebio Martinelli torna con la sua Gipsy Orkestar con un disco al fulmicotone come “Sbam!”, lavoro di pop e di elettronica, di gipsy che – al pari del blues – significa molto più il modo di sentire la musica che l’etichetta di genere da rispettare. E infatti dentro i 7 inediti troviamo di tutto e forse qualcosa ci sfuggirà anche.
Europa dicevamo, del pop digitale che apre l’ascolto con “Calma apparente” e occhio alla critica sociale sempre a due passi di lirica per tutto il disco e, ovunque, attenzione anche alla forza che hanno gli incisi accolti da soluzioni classiche (queste si sempre classiche, anzi radiofoniche).
Il singolo “Iguana Crash” sbandiera molto del carattere apolide di questo lavoro, il mood da singolo che si fa ricordare subito, il colore latino dell’inconfondibile tromba del nostro, l’elettronica che arricchisce il dialogo di chitarre un po’ inglesi e un po’ italiane.
Ma “Sbam!” (che anche letteralmente ci prende a schiaffi per un risveglio romantico), è anche “Tratto leggero” con un sapore argentino nei suoni e nell’incipit affidato alle fantastiche filosofie di vita di Tonino Carotone… e diviene kombat nel sottostato folk affidato alla voce di Cisco (Ex Modena City Ramblers). Ma questo disco è anche “Round the Fire”, esotico, molto Negrita in pieno sole, molto leggero di soluzioni facili da digerire ovunque si vada. E poi, infine e non per minor importanza, “Sbam!” è anche il rockabilly balcanico (se mi si concede l’incrocio di parole) di un pezzo decisamente interessante come “Babadochia” dentro cui fare il giro del mondo in terre di confine, di spiritualità e di feste e balere. A corona dei 7 inediti troviamo, come da tradizione, un ottavo brano, il consueto remix di una scrittura appartenuta al disco precedente. E questa volta, la mano del remix è quella di Robert Passera.
Dovevamo trovarlo in vinile questo “Sbam!” e invece ci accontentiamo di tutt’altro che è figlio del tempo digitale. Ma la pasta non cambia… incrocio di vite, di vie, di stili e di culture diverse. La Gipsy Orkestar sotto la guida di Eusebio Martinelli sa come sagomare il suono e le sue infinite anime pellegrine.