Alla fine non è bastato. Non è bastato il cuore, la grinta, il sudore, la sofferenza. L’Italia esce dagli Europei a testa alta, contro quella che fino a ieri è stata la nostra vittima sacrificale preferita: la Germania.
I pronostici erano tutti a favore dei Campioni del mondo in carica, considerando anche le assenze fondamentali di Candreva e De Rossi, ma gli uomini di Conte hanno dimostrato di poter competere contro i più forti del mondo, disputando una gara di pari livello e dimostrando di saper reagire e trovare il pareggio quando al 65” Ozil sembrava averci condannato.
Siamo stati eliminati per la terribile logica dei rigori, dove non siamo riusciti a sfruttare i tre errori dal dischetto dei tedeschi, compiendone uno in più, l’ultimo di una lunga serie di nove, con Darmian. Verrebbe da chiedersi se sia stato opportuno inserire Zaza al 120”, che poi ha fallito dal dischetto, o il gesto di sfida di Pellè nei confronti di Neuer, prima di sbagliare clamorosamente il rigore. Ciò che resta, alla fine, è l’amaro in bocca per essere arrivati a un pelo da un’impresa storica che ci avrebbe dato ancora più forza e ci avrebbe proiettati in semifinale.
Non ci resta, quindi, che ringraziare questo splendido cammino degli Azzurri che ci fatto emozionare ed esultare come non accadeva da tempo. Un gruppo così unito e un attaccamento alla maglia così forte non si vedeva, probabilmente, dal duemilasei, e testimonianza di questo sono state le lacrime durante le interviste post-partita di Barzagli e Buffon: proprio quest’ultimo ha dimostrato, in questo Europeo, di essere il numero uno al mondo.
Gran parte del merito di tutto ciò va sicuramente ad Antonio Conte che, ora, è pronto a prendere il timone del Chelsea. Chissà che, un giorno, non decida di tornare per terminare il lavoro.