Un Napoli che vola e una Fiorentina d’orgoglio: questo il bilancio delle due italiane impegnate nelle gare d’andata dei quarti di finale di Europa League, giocatesi giovedì sera. Gli azzurri hanno affrontato i tedeschi del Wolfsburg, squadra di proprietà della Volkswagen, una delle candidate, insieme proprio ai partenopei, alla vittoria finale della competizione. La partita si mette subito in discesa per la squadra di Benitez che, al quindicesimo del primo tempo, va a segno con un goal di Higuaìn, viziato, però, da un millimetrico fuorigioco e un controllo di braccio. Il Napoli prende pieno controllo della gara e al 23′ raddoppia con Hamsik, che conclude un’azione spettacolare iniziata da un gran numero di Maggio e sviluppatasi con un preciso filtrante di Higuaìn: lo slovacco si inserisce nello spazio e, solo davanti a Benaglio, non può sbagliare. Nella ripresa la musica non cambia e gli azzurri vanno di nuovo a segno con Hamsik, servito da un reattivo Callejòn che sfrutta una dormita di Guilavogui al limite dell’area. Gli undici di Benitez sono in piena trance agonistica e continuano ad attaccare nonostante i tre goal di vantaggio: al 77” Insigne, subentrato a Mertens, pennella sulla testa di Gabbiadini un pallone perfetto: è il 4-0. Il passivo per i tedeschi si fa davvero pesante, considerando la valenza dei gol fuori casa, e il Napoli, come prevedibile, abbassa la concentrazione: Perisic, già corteggiato in estate da De Laurentiis, affonda sulla sinistra e mette in mezzo un pallone facile da insaccare per il neo-entrato Bendtner. Non succede più nulla e la partita, alla fine, termina con un soprendente 1-4 che proietta i partenopei alle semifinali. Da segnalare due strepitosi interventi di Andujàr e le parole di Rafa Benitez ai microfoni di Mediaset che, alla domanda ormai quasi retorica sul suo futuro lontano o meno da Napoli, afferma che se la società fosse disposta ad investire nel settore giovanile, in un centro sportivo all’avanguardia e in un nuovo stadio, sarebbe disponibile a rimanere. La palla, a questo punto, passa ad Aurelio De Laurentiis.
Più complicata, invece, la partita per la Fiorentina, la quale ha dovuto affrontare gli ucraini della Dinamo Kiev all’Olympic Stadium. L’approccio dei viola è buono, Salah sembra in gran serata e semina scompiglio con le solite progressioni individuali, ma al 36” arriva la doccia fredda: Lens prova il destro da fuori area, Neto è ingannato da una sfortunata deviazione di Tomovic e la Dinamo Kiev passa in vantaggio. La Fiorentina si affida così all’orgoglio e alle giocate del suo talento egiziano, ma il pareggio fatica ad arrivare, complice un arbitraggio discutibile che nega almeno due rigori netti ai viola e una palla che sembra non voler entrare, specie quando Borja Valero colpisce il palo su colpo di testa al 77” del secondo tempo, fino al 92”, però, quando Mati Fernandez crossa in mezzo un pallone che Babacar, subentrato ad un poco brillante Gomez, trasforma in rete con una pura invenzione balistica: una rovesciata che permette alla sua squadra di ottenere un pareggio fondamentale per la gara di ritorno. Montella può, così, sorridere e giocarsela a Firenze partendo da un risultato di indubbio vantaggio.
Le altre due partite in programma hanno visto la vittoria del Siviglia, detentore del titolo, sui russi dello Zenit per 2-1, con le reti del bomber Bacca e il capolavoro di Denis Suarez che hanno risposto all’iniziale vantaggio russo siglato da Ryazantsev, e il pareggio per 0-0, invero non povero d’emozioni, tra la rivelazione di quest’edizione, i belgi del Club Brugge, e l’altra squadra ucraina, il Dnipro.
Fra una settimana esatta (23 Aprile) si giocheranno le partite di ritorno e sapremo chi accederà alle semifinali, nell’auspicio e nella sensazione che il calcio italiano, stavolta, possa davvero arrivare in fondo.