Continuano gli appuntamenti in calendario della XXIII edizione di Ethnos, il festival internazionale di musica etnica, in programma fino al prossimo 2 ottobre. La giornata di martedì 25 ha avuto inizio con la consegna del Premio Ethnos a Ndileka Mandela, nipote di Nelson Mandela da anni attivista sudafricana per i diritti delle donne, la quale ha raccontato quello che suo nonno ha significato nella sua vita, quello che le ha trasmesso; la forza e il coraggio di lottare per ciò che è giusto, per quello in cui si crede, senza aver paura delle conseguenze, portando avanti messaggi di attivismo pacifista, il rispetto dei diritti umani, la diffusione dei valori della solidarietà e dell’accoglienza. Alla base di questi principi e valori che Gigi Di Luca – direttore artistico del Festival Ethnos – ha deciso di ideare e dirigere “Le Voci di un sogno”, uno spettacolo che s’inserisce tra le attività di un progetto più ampio Ma.Ma. – Tributo a Nelson Mandela a 100 anni dalla nascita e Miriam Makeba a 10 anni dalla morte (unico vincitore del bando MigrArti 2018 in Campania promosso dal MIBACT).
Lo spettacolo ripercorre alcuni momenti della vita di Mandela, come quella dell’artista Makeba, toccando i temi della partenza, dell’abbandono forzato della propria terra, dell’esilio, della separazione dai propri cari, della paura del diverso, del razzismo, ma anche dell’impegno civile, della cittadinanza attiva per costruire una nuova comunità. Una testimonianza scenica, caratterizzata da parole, musica, danze, canti di libertà, che rafforzano in particolar modo il messaggio dei due leader sudafricani in questo momento storico in cui viviamo.
Scritto da Davide Sacco e prodotto da La Bazzarra, “Le voci di un sogno” vede in scena 22 artisti tra migranti, attori professionisti e il gruppo musicale Afro Dream: Sonia Aimy, Ashai Lombardo Arop, Ibrahim Drabo, Fabio Mancano, Laurent Digebeu, Kassis Deguess, Branco, Abraham Narcisse Kouadio, Jennifer Omigie, John Paul Anichukwu, Francesca Murru, Ana Nikolic, Mateo Dentella, Virginia Maresca, Tessy Igiba Akiado, Wael Habib, Cisse Namory, Hosameldinne Abdelwahab, Misolas Lily Diana Tolentino, Monica Cipriano, Sabira Francesca Ibrahim, Gabriel Ogor.
«Lo spettacolo – dichiara Di Luca – racconta attraverso le voci di questi immigrati, la storia di due leader costretti per anni a non avere rapporti con il proprio popolo. C’è stata una grande integrazione e interazione da parte degli artisti. Sulla parte drammaturgica ho collaborato con Davide Sacco che ha scritto il testo e abbiamo sviluppato questa idea di un percorso che raccontasse attraverso vari momenti il senso della libertà che ha accompagnato la vita di Mandela e quella di Makeba. E come se Nelson Mandela avesse lasciato un testimone a chi dopo di lui poteva andare in giro per il mondo a raccontare con la musica quella stessa necessità di libertà che lui ha combattuto nella sua terra, e mi riferisco a Makeba. Ma.Ma. vuole essere anche qualcosa di più, vuole parlare della gabbia mentale del razzismo, del problema sociologico che questo comporta, della paura del diverso, tutte tematiche assolutamente contemporanee ed ancora irrisolte».
La serata si è conclusa alle Fonderie di Villa Bruno con lo spettacolo musicale world-reggae dei Caracas, gruppo fondato da Stefano Saletti e Valerio Corzani.
Il Festival Ethnos prosegue questa sera con il sound rai algerino di Sofiane Saidi & Mazalda, in programma 26 settembre a Torre Annunziata, comune che il 27 ospiterà l’incontro poetico fra kora, archi e strumenti persiani di Ablaye Cissoko con l’Ensemble Costantinople. Lo spettacolo dello scrittore e poeta Erri De Luca con il Canzoniere Grecanico Salentino andrà in scena a San Giorgio a Cremano il 28 settembre, mentre il 29 a Bacoli si potrà assistere alla fusione del jazz con la musica Gnawa dei Gabacho Maroc. A chiudere la rassegna, il 2 ottobre a San Giorgio a Cremano, il festoso concerto della capoverdiana Elida Almeida tra batuque, funaná, coladera e tabanka.