Dopo venti anni di silenzio dalle scene discografiche, ritorna una delle band iconiche del suono rock alternative italiano. Tornano gli Estra di Giulio “Estremo” Casale, Abe Salvadori, Eddy Bassan e Nicola “Accio” Ghedin. Tornano e lo fanno a grande richiesta visti i risultati ottenuti con una campagna di crowdfunding che ha raggiunto la strepitosa cifra di 33.000 euro. Dunque eccolo: esce per moonmusic/Freecom, co-prodotto con Giovanni Ferrario, “Gli anni Venti”: 10 nuove canzoni, una introduzione – “La signora Jones” – che apre il disco e che vede la straordinaria partecipazione di Marco Paolini come voce recitante (e non è l’unico innesto di questo genere visto che troviamo anche Pierpaolo Capovilla a recitare nel brano “Notte poi”). Un disco politico e sociale in senso alto del termine:
“Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo.
Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana”.
L’album è composto da dieci brani più un’introduzione. La band non intende stilare una descrizione dei singoli brani traccia per traccia, perché l’opera è da considerarsi unitaria. Le singole canzoni svelano il proprio significato nel contesto generale. Ciò che viene offerto di seguito è una lista di sottotitoli, che vanno intesi come suggestioni, possibili ambientazioni dei singoli brani, minuscole idee di sceneggiatura in grado di suggerire lo sfondo sul quale il brano opera.
Nel dettaglio:
[La signora Jones] (-)
Fluida Lol (i ragazzi)
Gli anni venti (lo scenario)
Che n’è degli umani? (le fatiche)
Nessuno come noi (l’esilio)
Ti ascolto (infinito futuro presente)
Lascio Roma (la fuga tentata)
Nel 2026 (sul realismo)
Il peggiore (introspezione)
Monumenti immaginari (tirando ideali ai muri)
Notte poi (il razionamento)