Il romanzo di Eshkol Nevo ha avuto un grande successo di pubblico e di critica per la spinta propulsiva data al libro dall’omonimo film di Nanni Moretti, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes.
In un’intervista realizzata da Valeria Vantaggi per Vanity Fair l’autore del romanzo dice: «Con questo film è come se qualcuno sia entrato nei miei sogni e si vede che quel qualcuno è un italiano: i personaggi sono italiani, sono ben vestiti e si muovono in un edificio di Roma, sicuramente più bello di quello che io avevo visto nei miei sogni. Ho avuto il privilegio che l’abbia fatto Nanni Moretti ed un cast di attori bravissimi. Ovviamente nel film ci sono molte sorprese ed alcuni cambi rispetto alla trama che ho scritto. Penso che il libro e il film siano in un certo senso complementari, hanno lo stesso cuore: il tema delle relazioni, della genitorialità, della parentela». E noi di Mydreams ci permettiamo di aggiungerne altri degni di nota: la realtà con la sua complessità e i suoi conflitti, la necessità di comprendere gli altri, la capacità di chiedere perdono, il ruolo delle donne nello smussare conflitti, il sospetto che diventa paura, la solitudine che può sfociare nella depressione, lo stabilire i confini tra il pubblico ed il privato, l’impossibilità di coniugare un’etica universale con quella privata. E sia nel romanzo che nel film tutti questi aspetti vengono presi in considerazione e rimandano ad un dissidio profondo tra la natura delle persone ed il loro stare al mondo, alla ricerca costante di fuggire dalla solitudine nella quale ciascuno dei personaggi è sprofondato ed aprirsi agli altri in un abbraccio liberatorio.
Sia nel palazzo di tre piani di Tel Aviv che in quello di Roma abitano persone che sono inquiete e che provano sulla loro pelle il male di vivere.
Al primo piano della palazzina vive una coppia di giovani genitori con una bambina che spesso affidano alle cure e alle tenerezze di due coniugi anziani. Nel padre sorge il sospetto che la bambina sia stata fatta oggetto di molestie a sfondo sessuale. Al secondo piano vive una giovane madre con la figlioletta il cui marito è spesso assente per ragioni di lavoro. La solitudine si trasforma in ansia e in depressione tanto da farle mettere in dubbio di aver dato ospitalità a suo cognato, ricercato dalla polizia locale per una bolla immobiliare. Al terzo piano (nel libro soltanto la giudice in pensione) una coppia matura il cui figlio ha ucciso una giovane donna in seguito ad un incidente stradale da lui stesso provocato in stato di ubriachezza.
L’idea narrativa è semplice e potente: descrivere la vita di questi tre nuclei familiari sulla base delle tre diverse istanze freudiane della personalità: Es dove risiedono tutte le nostre pulsioni e istinti, l’Io che cerca di conciliare i nostri desideri con la realtà e il Super-Io che ci richiama all’ordine con severità e ci impone di tenere conto dell’effetto delle nostre azioni sulla società (pag.192). Eppure, quasi alla fine del libro, il personaggio della giudice in pensione afferma: «Freud un errore l’ha fatto. I tre piani dell’anima non esistono dentro di noi. Niente affatto! Esistono nello spazio tra noi e l’altro, nella distanza tra la nostra bocca e l’orecchio di chi ascolta la nostra storia. E se non c’è nessuno che ad ascoltare, allora non c’è nemmeno la storia…L’importante è parlare con qualcuno. Altrimenti tutti soli, non sappiamo nemmeno a che piano ci troviamo, siamo condannati a brancolare disperatamente nel buio, nell’atrio, in cerca del pulsante della luce».(pag. 253).
E che storie ci hanno raccontato Nevo e Moretti e tutti i loro personaggi seducenti e sfaccettati come diamanti nei quali la luce si confonde con i nostri desideri insieme alla ricerca di una verità e di una morale universali!
Gli attori nel film hanno fatto sfoggio della loro bravura: Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Margherita Buy, Adriano Giannini, Elena Lietti, Anna Buonaiuto, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno e lo stesso Nanni Moretti che per la prima volta ha realizzato un film su un’opera altrui e non su un soggetto originale.
Noi di Mydreams vi consigliamo di leggere prima il romanzo e poi vedere il film in modo da non essere condizionati dalle scelte stilistiche ed attoriali di un fine regista quale è Moretti.
Nella palazzina di tre piani possiamo collocare Eshkol Nevo, Nanni Moretti e i tanti estimatori di entrambi. In che ordine, nel rispetto delle teorie freudiane o in piena libertà?