Il sole a mezzanotte è il nuovo film drammatico per teen in uscita il 22 marzo nei cinema italiani. La storia d’amore segue il filone di altre pellicole che l’hanno preceduta, come Colpa delle stelle, Io prima di te, Noi siamo tutto, ed è un modo per raccontare che le avversità si possono superare solo in due. Diretto da Scott Speer, con Bella Thorne, Patrick Schwarznegger, Rob Riggle, scritto da Eric Kirsten. Il film si rifà al film giapponese Song to the Sun, conosciuto in Giappone come Taiyo no Uta.
Katie, interpretata da Bella Thorne, è una diciassettenne costretta a vivere rinchiusa in casa, a causa di una malattia che viene identificata come Xeroderma Pigmentosum, o, come verrà chiamata dalla stessa protagonista, semplicemente XP. Una malattia rarissima che colpisce una persona su un milione, impedendole di vivere alla luce del sole.
La giovane cresce immaginando una vita al di fuori della sua, che, fino ad allora le è bastata: studio in casa, rapporti di amicizia con una sola compagna, qualche uscita la sera e l’amore per la musica che ha preso dalla mamma, morta quando lei era piccola. Oltre al forte rapporto che la lega al padre, cresce insieme al giovane Charlie, interpretato da Patrick Schwarzenegger, che vede passare ogni mattina, dalla sua finestra. Una sera, mentre lei approfitta del buoi per cantare alla stazione della cittadina dove vive, incontra proprio il giovane di cui è segretamente innamorata. Da qual momento si contrappongono sentimenti, paure, alle quali Katie risponde con una sola esigenza: poter vivere come una ragazza normale, dove la malattia non sia uno degli argomenti principali, anzi, dove questa ne è bandita.
Il film gode di una buona sceneggiatura e di una bella fotografia. La storia viene narrata attraverso gli occhi della protagonista e appare come una favola che ha tanto da raccontare. Scott Speer, regista del film e amante delle favole, ha dichiarato che ha percepito la sceneggiatura “come una versione concreta e reale di Cenerentola, con delle sfumature di Rapunzel”.
Per interpretare questo personaggio, la stessa Thorne, si è documentata molto sulla malattia, cercando di cogliere tutte le emozioni di una ragazza costretta a vivere da sola, lontana da un mondo che appare sempre più legato all’apparenza. In alcune delle scene, infatti, traspare con decisione l’emozione provata dal personaggio, a sottolineare i cambiamenti della stessa. L’attrice ha voluto interpretare questo ruolo per far conoscere una malattia poco nota come la XP e raccontare attraverso il suo personaggio, come si vive fuori dal mondo.
Questo è un film bello non solo tecnicamente, ma soprattutto umanamente, poiché ci pone nella condizione di immedesimarci nella vita di Katie, attraverso l’amore, la speranza e la consapevolezza delle sue scelte, così tanto, da emozionarci e lasciarci andare via dalla sala, in un silenzio carico di riflessioni.