Un brano come “Passerà” ancora porta con se il potere della parola, quella popolare, quella quotidiana, quella che però ha il peso del cantautore alto, elegante, indipendente dalle mode e dagli sfarzi. Lui che ci dirà di proseguire un cammino per il gusto di raccogliere la stima dei colleghi, di quel pubblico di veri cultori della grande canzone d’autore ormai decimato e declassato a dimensione di nicchia, soffocato com’è dal grande mercato. Il grande Bax, Ernesto Bassignano, torna con un disco di inediti che uscirà in autunno, ora anticipato dal singolo “Passerà”, canzone di protesta sentimentale, canzone di romantica coscienza, canzone di speranza e di buon auspicio. Gli rubiamo qualche parola mettendo in circolo questa nuova canzone… aspettando questo nuovo disco di inediti in studio.
Oggi siamo immersi nella spettacolarizzazione di tutto. Ogni cosa è spettacolo. Un brano come “Passerà” è fuori dalla scena e dalle mode. Che forza resta al cantautore oggi?
Questa forza. La forza di non deviare, non tradire mai l’assunto di quei grandi da cui son partito e che hanno messo in musica la poesia d’amore e quella civile. Oggi la canzone d’autore vera e nicchia per pochi, schiacciata da ritmo e rumori elettronici. Vado avanti per il gusto di raccogliere la stima e la considerazione degli appassionati.
Nella canzone parli anche di paura. Che rapporto hai o hai avuto con la paura in questo tempo?
Siamo stretti da povertà guerre clima impazzito e virus. In certi momenti la paura ci opprime e sovrasta. Poi subentra la reazione la voglia di vivere forte bene comunque e non darla vinta alla depressione.
E questa canzone quanto riguarda la tua vita in prima istanza? Quanto c’è di biografico?
Molto. Ci sono appunto le paure e la voglia di vedere se riusciamo a vincerla anche stavolta. E l augurio per tutti noi.
Canti per tutti noi…
Esatto. È dedicata a tutti noi. Forza ragazzi..non subiamo più sto strazio..
Qualcuno dice che sia questa la formula del “successo”. Tu che ne pensi?
Non so se sia il modo per provarci sul serio nonostante i tempi..so che la formula oggi passa per i grandi investimenti, la gioventù, la costruzione vacanze e banale dj personaggi che durano lo spazio di un mattino. Io e i miei vecchi amici delle scuole d’autore ci ribelliamo. E se qualcuno di noi ha ceduto a stadi e business… beh… auguri. Vuol dire che si vogliono celebrare con le masse e ne hanno il diritto.
E che belle sfumature di Provenza, di sobborghi francesi con questa fisarmonica… un taglio che ritroveremo nel resto del disco?
Tutto l’album e fisarmonica pianoforte e particolari effetti creati con marine e mellotron. È un lavoro questo in cui mi metto alla prova in una nuova veste molto teatrale recitante.
Un week end appena passato ricco di appuntamenti. Torni anche al Bindi per celebrare alcune canzoni che hai scritto per lui… da veterano della scena e da maestro che arriva da un tempo d’oro, di quando la musica era incontro picche scontro a premi, cosa consigli alle nuove voci?
Consiglio loro vivamente di riascoltare Jannacci, Conte, Dalla, Lauzi, Endrigo, Fabrizio..ma anche la fantasia dei Battiato e dei Daniele.
I premi sono importanti? È giusto portare l’arte e la musica in competizione?
Se servono davvero ancora ad ascoltare sul serio centinaia di proposte e scoprire giovani veri talenti… ben vengano giurie e festival e premi. I Talent mi piacciono molto meno…