È uscita la nuova versione del brano E tu davanti a me, del cantautore Erminio Sinni, il vincitore della prima edizione del talent show, The Voice Senior, condotto da Antonella Clerici. E tu davanti a me, scritto e composto da Sinni, era uno dei nove pezzi dell’album “Ossigeno”, un brano nostalgico nato alla fine di un’estate, che ricorda una stagione di vita felice del cantautore toscano.
È uscita la nuova versione del brano E tu davanti a me. Quanto c’è di autobiografico in questo brano?
«È una storia personale, un pezzo di vita vissuta, così come tutti i miei brani, perché io scrivo quello che vivo. È un brano che mi fa compagnia da ventotto anni, che mi ha dato la spinta per continuare a scrivere, a crederci e ad andare avanti. Devo ringraziare, in particolare, uno speaker di Napoli, che in quegli anni lavorava a Radio Kiss Kiss, Ettore Petraroli. Lui ha scoperto E tu davanti a me, in seguito tutte le radio lo hanno trasmesso. Attraverso la sua intuizione, la mia carriera artistica non si è interrotta. Non smetterò mai di ringraziare Napoli, questa città mi ha coccolato e mi ha permesso di continuare a credere ad un sogno».
Lei ha vinto la prima edizione di The Voice Senior. Si apre un nuovo percorso artistico per lei?
«Spero che mi darà l’opportunità di potermi esprimere come cantautore e di pubblicare alcuni dei brani scritti in tutti questi anni. La vittoria è stato qualcosa di inaspettato. Non avrei mai immaginato di ricevere così tanto affetto da parte del pubblico».
Nel corso della sua partecipazione al talent show, nella squadra di Loredana Bertè, quali sono stati i momenti che resteranno indelebili?
«Non dimenticherò mai quando si sono girati tutti e quattro i giudici e quando Gigi D’Alessio e Clementino mi hanno riconosciuto, ho provato emozioni indescrivibili. Ed ancora nelle due serate indimenticabili, quando ho scelto di entrare nella squadra di Loredana Bertè e ho duettato con lei. Poi nella finale, quando ho vinto, lì sul palco, ho raggiunto il massimo della felicità».
Con Loredana Bertè si è instaurato un rapporto di amicizia?
«Di grande amicizia, Loredana è una persona di una dolcezza incredibile, con una sensibilità unica. È un’artista straordinaria che ha fatto la storia della musica italiana».
Nel 1993 partecipò al Festival di Sanremo, nella sezione Novità, con il brano L’amore vero. Che ricordi conserva di quell’esperienza?
«Fu un’esperienza meravigliosa, ma troppo breve. Scrissi la canzone e la presentai nel ’92 e non fu scelta. Ritornai nel ’93 prodotto da Riccardo Cocciante ed entrai tra le Novità. Arrivai quinto e la canzone si aggiudicò due premi: il Premio Volare, come miglior musica e il Premio S.I.L.B., come miglior testo. Quando mi chiamarono in sala stampa per ritirare il premio Volare, mi sembrava di sognare».
L’incontro con Riccardo Cocciante le ha cambiato la vita…
«Sì, per Cocciante scrissi il brano Resta con me, avevo conosciuto Leonardo De Amicis, il suo arrangiatore che ascoltò il brano e lo scelse. Iniziò la collaborazione e partecipai a Sanremo con L’amore vero, convinsi Leonardo De Amicis a dirigere l’orchestra, era la prima volta che dirigeva».
La vedremo sul palco dell’Ariston, in occasione del prossimo Festival di Sanremo, in veste di ospite?
«Parteciperò alla serata dei duetti, ma non so ancora con chi canterò».
Lei ha vissuto quattro anni a Buenos Aires. Cosa le resta di quegli anni?
«Ha cambiato il mio modo di percepire la musica. Mi ha fatto tornare alle origini, Buenos Aires è una terra meravigliosa, dove si respira la malinconia del tango e dove trovi quella voglia di emergere. Gli italiani che vivono in Argentina conservano ancora le tradizioni e mantengono vivi e saldi il valore della famiglia e dell’amicizia. Nel periodo della mia permanenza, ho prodotto il disco intitolato “11.167 km”. Il titolo si riferisce alla distanza tra Buenos Aires e Fiumicino, alla realizzazione dell’album hanno collaborato di 93 musicisti».
Sta scrivendo nuove canzoni in questo periodo?
«Scrivo tutti i giorni, perché mi fa bene. Mi rende felice poter fermare i momenti della mia vita su carta e musica, e come se fotografassi quegli attimi».