È veramente un periodo magico quello che sta vivendo Ermal Meta. Il cantautore e compositore di origini albanesi è diventato in pochissimo tempo un vero e proprio caso musicale, con un successo clamoroso. Dopo il terzo posto al Festival di Sanremo con il brano “Vietato morire” (che si è aggiudicato oltre al podio anche il Premio della Critica Mia Martini), l’artista è impegnato in veste di giudice ad Amici e in un nuovo tour di raddoppi e sold out, che ha preso il via lo scoro 21 aprile da Roncade (Treviso). Il 17 e 18 maggio sarà al Teatro Acacia di Napoli. Un live che attraverserà le dinamiche musicali del nuovo progetto “Vietato Morire”, un doppio CD che contiene anche il precedente “Umano”, che certifica questo percorso artistico e permette a chi ancora non l’ha fatto di conoscere il lavoro integrale di Ermal Meta.
Un tour di raddoppi e sold out. Come stai vivendo questa nuova esperienza live?
«È un’esperienza molto bella. Mi sto divertendo come un matto. Suonare, stare sempre in giro, conoscere tantissime persone… meglio di così non potrebbe andare! C’è un grande affetto da parte del pubblico e questa cosa mi fa stare molto bene».
Prima il sogno più grande dei giovani artisti era di partecipare in gara al Festival Di Sanremo, oggi la loro speranza è di prendere parte ad un talent. Secondo te cosa è cambiato e cosa sta cambiando?
«In realtà il sogno di partecipare al Festival di Sanremo è ancora vivo nei giovani. Se oggi le case discografiche continuassero a fare lo scouting come facevano prima, cambierebbero di nuovo le cose. Oggi i talent non fanno che altro che cercare nuovi talenti, dando la possibilità agli artisti emergenti di farsi conoscere, di proporre la propria musica e le proprie capacità artistiche».
Se tornassi indietro, da giovane artista emergente, parteciperesti ad un talent?
«Se avessi 20 anni parteciperei sicuramente ad un talent. Se oggi un giovane artista bussa alla porta di una casa discografica, non apre nessuno. Se partecipare ad un talent è un modo per farsi ascoltare, allora perché non farlo?».
Attualmente ti vediamo in veste di giudice ad Amici, come stai vivendo questa nuova esperienza. Cosa pensi di questi ragazzi?
«Questa esperienza sinceramente l’ho trovata molto positiva, anche perché vedi da vicino i sogni di questi ragazzi, il loro talento. Personalmente non posso fare altro che augurargli il meglio, perché ho avuto anche io la loro età e ricordo il desiderio e la voglia che avevo di fare musica e di fare il possibile per riuscire nel mio intento. I tempi sono naturalmente cambiati, ma le passioni restano sempre le stesse».
Ami di più la figura di Ermal Meta autore o quella di cantautore?
«Salire sul palco e cantare le mie canzoni mi regala grandi emozioni. Lo stesso vale quando i miei testi vengono interpretati da altri artisti».
Hai scritto brani per Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Chiara, Marco Mengoni, Francesca Michielin. Quando capisci che un pezzo sia più giusto farlo interpretare da un altro artista piuttosto che da te?
«Lo capisco nel momento in cui la canzone non mi ama particolarmente. Per il semplice fatto che l’abbia scritta, non significa che mi viene bene interpretarla».
Come e quando nascono le tue canzoni?
«Dipende dai momenti. In questo periodo della mia vita, in cui per fortuna sono pieno di impegni, non ho molto tempo per scrivere, ma solitamente lo faccio sempre e in qualsiasi posto mi trovi. Sicuramente non scrivo mai senza ispirazione».
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
«Sarò in tour in Italia fino a settembre. A novembre porterò la mia musica all’estero, con dei concerti in giro per l’Europa e cinque negli Stati Uniti. Appena rientro in Italia mi dedicherò alla realizzazione di un nuovo album».