La recente scomparsa di Enzo Garinei alla veneranda età di 96 anni, invita ad una riflessione sul mestiere di caratterista che tanta parte ha avuto ed ha nella commedia all’italiana.
L’Enciclopedia Treccani recita: “Il caratterista è l’attore al quale, in parti sempre più importanti, è affidata l’interpretazione di personaggi con spiccate note di singolarità, talora quasi caricaturali”. E a questa definizione fa eco quanto scrisse il critico cinematografico Ermanno Comuzio in Cinematografo nel lontano 1953: “Caratterista vuol dire per noi quell’attore che riveste un carattere umano, che incarna un personaggio vivo e non una macchietta, quell’attore che abitualmente non ricopre parti da protagonista ma che è dotato di grande forza interpretativa con o senza sottolineature tipiche, abbia o non abbia la barba o la pancia”.
Lo stesso Enzo Garinei spiegò durante la trasmissione Dedicato ad un’ attenta Serena Autieri: ” I caratteristi sono i tappabuchi necessari, i Tardelli della situazione. Se non ci fossero, i campioni non potrebbero fare gol”.(Non a caso e non è un caso che la sua autobiografia si intitoli 1926, io c’ero -Il protagonismo del caratterista).
Quanti spettacoli teatrali, quanti film vengono ricordati proprio per il ruolo fondamentale svolto dai caratteristi?
Tina Pica nel ruolo di Caramella in Pane, amore e gelosia di Luigi Comencini , Franco Lechner in arte Bombolo ovvero Venticello, ladruncolo ed i formatore della polizia in ben 9 film su 11 della serie poliziesca dedicata all’ispettore Nico Giraldi, il mitico Capannelle ossia Carlo Pisacane ne I soliti ignoti, Giusi Raspani Dandolo dalla penetrante voce acuta da soprano nei ruoli di cameriera tuttofare o di inflessibile direttrice e tantissimi altri ancora: Mario Braga, Tiberio Murgia, Mario e Memmo Carotenuto, Dolores Palumbo, Anna Campori, Pietro De Vico per citarne qualcuno.
Ciascuna regione italiana poteva vantare al pari delle maschere della Commedia dell’Arte i propri caratteristi ma oggi questo mestiere è profondamente cambiato e dare del caratterista ad un attore italiano significa forse screditarlo agli occhi del grande pubblico.
E negli altri Paesi come sono messi i caratteristi? Sicuramente molto meglio che da noi che abbiamo la memoria corta e disprezziamo la tradizione.
Rowan Atkinson (si’ Mister Bean!), Cristopher lloyd lo scienziato pazzo di Ritorno al futuro e Steve Buscemi lo strambo per eccellenza de Il grande Lebowski vengono ancora onorati osannati e portati ad esempio per le giovani leve di attori.
Ricordiamo che il vero caratterista lascia il segno e che per la riuscita di un buon film occorrono tre semplici cose: una buona storia da raccontare, un cast di attori eccellenti, una sapiente regia!