Compositore, cantante e polistrumentista, Enzo Avitabile torna sulle scene a distanza di quattro anni da “Black tarantella” con il nuovo progetto “Lotto infinito”. L’album di inediti, in uscita oggi, si compone di 14 brani con la partecipazione di alcuni degli artisti più rappresentativi del panorama italiano ed internazionale: Giorgia, Francesco De Gregori, Mannarino, Renato Zero, Caparezza, Angela E Marianna Fontana, Daby Tourè, Pippo Delbono, Paolo Fresu, Giovanna Marini, Hindi Zahra e Lello Arena. Avitabile negli anni – grazie alla sua passione per la musica, ai sui viaggi, alle sue diverse collaborazioni artistiche – ha saputo sviluppare una peculiarità specifica, creando un sound unico e originale che lo contraddistingue in ogni suo lavoro. Le sue canzoni, come anche in Lotto Infinito, sono gridi di speranza, di solidarietà, sono brani che incitano a cambiare, a lottare, che si trasmettono da cuore a cuore.
Lotto infinito esce oggi e arriva a quattro anni da “Black Tarantella”, un album intenso che raccoglie diverse sonorità …parliamo un po’ di questo nuovo lavoro e della scelta del titolo.
«Ho deciso fin dal primo momento che Lotto Infinito sarebbe stato il titolo del nuovo album. Il lotto è un piccolo rione, un insieme di casa popolari. I lotti infiniti sono frammenti di universo, porzioni di realtà individuali ma allo stesso tempo unite tra loro. Superfici di piccoli mondi del mondo, del cielo, dell’umanità, dello spirito, della storia, l’uno, i tanti, il tutto, il niente, il passato, presente e futuro. È un canto di speranza che nasce dalla periferia di Napoli, nasce da Marianella e si estende fino a Ponticelli, dove c’è un vero e proprio lotto zero. Ho deciso di realizzare questo lavoro partendo dalla mia periferia per poi abbracciare quelle che sono le periferie di tutto il mondo.»
I temi affrontati in queste canzoni riguardano l’attualità. Si parla di disoccupazione, di immigrazione ma anche di solidarietà e comprensione.
«La musica ha un grande potere, che va da cuore a cuore, riesce ad emozionare. Quindi le cose che vanno da cuore a cuore creano una condizione di riflessione completamente diversa, un cambiamento di rotta. La canzone Amm’’a Amm’’a in duetto con Caparezza, infatti, incita a cambiare, a lottare e non mollare. Bisogna ribellarsi, sognare, credere nelle probabilità, costruire, ora, perché oggi è già domani. De Profundis con Giorgia è un canto di dolore e di speranza, la consapevolezza che la vita nasce dalla vita comunque e ovunque. La canzone che interpreto con De Gregori, Attraverso l’acqua, è un canto di accoglienza e di solidarietà, che affronta il tema degli immigrati, che andando nel profondo non sono solo quelli che arrivano a Lampedusa. In ognuno di noi c’è un immigrato alla ricerca di una sponda d’oro»
È nota la tua collaborazione negli anni con diversi artisti nazionali ed internazionali. Per questo tuo nuovo lavoro hai scelto alcuni nome con cui collaborare come Giorgia, De Gregori, Caparezza, Zero ed altri. Come è nata l’dea di queste collaborazioni e come mai la scelta è caduta proprio su questi artisti?
«L’idea era quella di creare un lotto italiano, una situazione che si muoveva poi nel panorama universale. Questo è un disco in cui c’è questo scambio tra me, che interpreto i brani in lingua dialettale, e loro che invece cantano in italiano».
Ogni canzone sembra sia stata scritta apposta per ognuno di loro…
«Le canzoni infatti sono scritte per ognuno di loro e poi continuate insieme, perché ognuno si è fatto il suo testo in alcuni casi oppure se lo è rivestito per sua interpretazione. Non si può definire un disco napoletano, mi piace l’dea di onsiderarlo un disco in italiano dove ci sono io che canto in napoletano, in cui non c’è alcuna barriera tra Napoli e l’Italia. Ho voluto fortemente ogni singolo artista presente in questo album, proprio per questo mi sono dovuto adeguare ai loro impegni di vita e a quelli artistici. Lotto Infinito, infatti, è stato realizzato in più di tre anni. Questo in particolare perché ogni singolo brano è un progetto».
Per questo nuovo disco hai sottoscritto un contratto con Sony Music Italia. Cosa ha significato per te questo passaggio?
«La firma con una major è un motivo di orgoglio. Vuol dire che il lavoro di tutti questi anni, dopo tanta polvere e tanto sudore, finalmente arrivano i frutti e i riconoscimenti».
Ascoltando l’album possiamo dire che sei rimasto fedele alla scelta di raccogliere suoni ricercati, in cui anche le parole hanno un ritmo…
«Questo è un disco che mi piace molto. La contaminazione musicale è alla base di questo progetto. Ci sono dei grandi artisti che con le loro caratteristiche hanno reso questo lavoro davvero ricco. Questo è un album che puoi utilizzare quando vuoi e come vuoi».
Sei impegnato nel Black Tour 2016 in tutta Italia. Nelle prossime date apporterai cambiamenti alla scaletta per includere le canzoni di Lotto Infinito?
«Non credo nello showcase. Ho più di seicento pezzi editi, per cui amo personalizzare i mie live. Ogni sera un concerto diverso, un repertorio diverso. Sicuramente ci saranno delle serate in cui interpreterò le canzoni del nuovo album, magari in compagnia degli artisti che hanno collaborato con me al progetto, oppure che in una delle serate del tour propongo solo qualche pezzo nuovo. Ti ripeto, non amo programmare le mie serate musicali».
Tua anche la colonna sonora del film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis. Come è avvenuto l’incontro?
«Abbiamo un rapporto di amicizia da sempre. Edoardo mi segue musicalmente e per questo suo nuovo lavoro mi ha chiesto di realizzare una colonna sonora. Mi sono dovuto calare in quella realtà raccontata nel film per cercare di fare bene. Inoltre ho curato anche la colonna sonora del nuovo film di Pippo Delbono, Vangelo, presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, prossimamente nelle sale».
Che importanza hanno avuto i sogni nella tua vita?
«Ogni desiderio è un’illuminazione. La mia vita è stata un desiderio, seguito dall’azione, un desiderio legato alla carriera. Il sogno molto onesto ci dà delle probabilità e noi dobbiamo essere pronti a saperle cogliere».