Entusiasmo e lunghi applausi per gli interpreti di “Edipo a Colono”, la seconda tragedia che ha dato lustro alla terza stagione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi con un ciclo di rappresentazioni classiche nel Teatro Grande di Pompei. “Edipo a Colono” (in scena fino al 29 giugno) è liberamente ispirato all’opera di Sofocle con la riscrittura di Ruggero Cappuccio, con la produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e la Fondazione Campania dei Festival-Napoli- Teatro Festival Italia. Lo spettacolo, che vanta la regia del lituano Rimas Tuminas, è dedicato alla memoria del regista teatrale Eimuntas Nekrosius recentemente scomparso. “Edipo a Colono” è la prosecuzione della vicenda raccontata da Sofocle in “Edipo re”, che nella sua vita aveva conosciuto gloria e sventure allo stesso tempo, reo di aver ucciso il proprio padre e di essersi unito con la propria madre dalla quale aveva avuto quattro figli. In Edipo a Colono assistiamo alla riabilitazione morale di un re che aveva subito le peggiori sventure senza averne alcuna colpa, in quanto non aveva alcuna intenzione di fare ciò che il destino lo aveva obbligato a sopportare. La morte, salvifica e liberatoria, arriva dopo tante sofferenze e in maniera catartica fa divenire Edipo un eroe in grado di salvare Atene. Quella di Rimas Tuminas, per la prima volta in Italia, è una regia attenta e curata, ossequiosa della poetica della grande tragedia greca, ma allo stesso tempo, grazie all’originale riscrittura di Ruggero Cappuccio, il testo datato 401 a.C., risulta alleggerito guadagnandone in termini di attualità. Protagonista assoluto è il vecchio e indomito Edipo, magnificamente interpretato da Claudio Di Palma, che lo personifica in maniera misurata, intensa, nella dignitosa sofferenza. Il dolore di Edipo, travolto da un infame destino che non ha eguali nella storia del mito, è un esempio della potenza divina che tutto può. Socrate scrisse l’opera ormai novantenne e da questo nasce il pessimismo portato all’eccesso che fa dire al protagonista: “Non essere, questo il meglio, poi, se si giunge alla luce, tornare laggiù donde si venne, subito”. Sofocle ci induce a riflettere sui valori dell’esistenza, sulla morte, ponendo l’accento sulla corruzione politica e il conseguente deterioramento generale della pubblica moralità. I temi affrontati in Edipo a Colono sono la follia, la collera, il rancore, ma anche la –pietas- esaltata e accentuata con la devozione e il rispetto per il Dio (le Eumenidi). Molto accorata ed efficace l’interpretazione di Polinice (Giulio Cancelli), che come figliol prodigo,pentito per la sua brama di potere che lo ha devastato,chiede il perdono del padre Edipo sul letto di morte dello stesso. Antigone(Marina Sorrenti) ben rappresenta l’affettuosità e amore assoluti della figlia-sorella verso il padre Edipo. Ismene (Rossella Pugliese) sorella di Antigone, tenera e commovente. Il re Teseo(Davide Paciolla) regale e generoso, Creonte(Fulvio Cauteruccio) amorale e pieno di protervia. Franca Abategiovanni(capocoro) schietta e appassionata. Domina la scena, come totem foriero di tristi presagi,la sagoma di una torre in legno nero, completano la scenografia minimalista un letto luogo di piacere e di morte allo stesso tempo. Il coro, le luci, i costumi, la componente musicale apportano un contributo determinante alla storia.Le contaminazioni linguistiche (con incursioni nel dialetto napoletano e siciliano e nella antica tradizione popolare) apportano al testo una nuova linfa e ossigeno,senza stravolgerlo nella sua perfetta tessitura drammaturgica, rendendolo più attuale e fruibile da parte del pubblico. Merito del regista aver diretto gli attori in dialoghi e monologhi intensi, con l’uso di una gestualità naturale, mai forzata.
Cerca
-
Articoli recenti
- Recensione film: Oppenheimer di Christopher Nolan
- Intervista a Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del contemporanea
- Intervista a Gennaro Duello, giornalista e scrittore molto apprezzato
- Caserta infinita, il titolo della 51esima edizione di Settembre al Borgo
- Vincenzo Pirozzi si racconta dagli esordi agli impegni contemporanei
Find us on Facebook
-