Enrico Ianniello, che abbiamo apprezzato per il ruolo del commissario Vincenzo Nappi – personaggio che interpreta dal 2011 nella famosa serie televisiva “Un passa dal cielo” – prossimamente sarà in Tv con I Giocatori.
Il film segna il suo esordio alla regia cienmatografica. Il film che vede tra gli attori Renato Carpentieri, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Marcello Romolo e Andrea Renzi, porta sullo piccolo schermo la tragicomica vicenda che vede protagonisti quattro uomini di mezza età ed i loro fallimenti. In un vecchio appartamento, davanti ad un tavolo da gioco, condividono il loro presente tra una partita e l’altra. Il becchino (Enrico Ianniello), il professore (Renato Carpentieri), l’attore (Tony Laudadio), il barbiere (Marcello Romolo), figure grottesche, qui mettono in gioco l’unico capitale che hanno a disposizione: la loro solitudine, la loro ironia, la loro incapacità di capire. I soldi sono spariti da tempo, come qualsiasi possibilità di successo personale ma, proprio sul punto di toccare il fondo, i quattro decidono di rischiare il tutto per tutto, rouge ou noir!, e allora il gioco si fa pericoloso.
Gli impegni lavorativi di Enrico Ianniello lo vedono impegnato anche con il tour teatrale di Eternapoli. Si tratta di uno spettacolo tratto dal romanzo Di questa vita menzognera di Giuseppe Montesano, diretto ed interpretato dallo stesso Ianniello.
“I Giocatori” segna il tuo debutto alla regia cinematografica… personalmente
«L’esordio alla regia televisiva è stato emozionante. Realizzare questo film è stata un’esperienza avvincente. Il testo de I Giocatori, titolo originale Els Jugadors dello scrittore catalano Pau Miròal, lo conosco molto bene, non per presunzione, ma semplicemente perché l’ho tradotto personalmente, portandolo in scena da ben quattro anni. Rai Fiction, Rai Centro Produzione Tv Napoli e Teatri Uniti hanno sposato l’dea di realizzare un tv movie, ed ecco che I Giocatori arriverà sul piccolo schermo, precisamente su Rai 3, a fine di dicembre.
Quando hai maturato l’idea che dovevi portarlo in tv?
«Il film racconta di quattro uomini di mezza età che insieme condividono i loro fallimenti e le oro frustrazioni. La cosa bella è i quattro protagonisti si sono innamorati dei loro fallimenti, questo li rende divertenti, simpatici, hanno delle idee assurde, raccontano e passano il tempo a dialogare su degli argomenti senza senso. Ed è proprio in questa inconsistenza delle loro vite che ho capito che oltre ad uno spettacolo, sarebbe stato divertente portare la storia anche in tv.»
Che differenze ci sono tra lo spettacolo e il film
«La prima cosa è che, mentre lo spettacolo si svolge in un unico ambiente, per il film abbiamo girato le scene in un bellissimo appartamento di corso Vittorio Emanuele a Napoli, con a disposizione 15 stanze. La seconda cosa è che la sceneggiatura contiene degli approfondimenti rispetto al testo teatrale. Ci sono delle cose, infatti, che nello spettacolo venivano solo dette, a differenza del film. Tra queste citerei la relazione dell’anziano professore di matematica (interpretato da Renato Carpentieri) e del fantasma di suo padre. Una relazione molto divertente visto che il fantasma è molto più giovane e bello di lui e questa cosa gli complica l’esistenza.»
Oltre a questo film stai lavorando ad altro?
«Di recente ho girato una nuova fiction per Rai 1 “Come fai sbagli”, dove interpreto il ruolo da protagonista insieme con Caterina Guzzanti. La serie dovrebbe andare in onda in primavere. Si tratta di una fiction francese che nel suo Pese ha avuto un successone ed è arrivata all’ottava stagione. Parla di educazione, di come si devono educare i figli ed è per questo che si chiama “Come fai sbagli”.
E cosa puoi dirci su continuo della serie Un passo dal cielo?
«Probabilmente le riprese inizieranno a giugno 2016.»
Mai i tuoi impegni non sono solo in tv, nel frattempo stai portando in scena anche uno spettacolo a teatro…
«Sì, Eternapoli, in scena attualmente e fino al 13 dicembre al Piccolo Bellini di Napoli. La particolarità di questo spettacolo è la grande famiglia di 11 personaggi interpretati tutti da me. È un romanzo straordinario, un patinato delirio di modernità, il racconto di un pazzo nella cui testa urlano, si amano, riflettono, si suicidano, predicano, muoiono o dominano questi personaggi. Un delirio patinato molto, molto simile alla realtà che viviamo».