Ha incarnato spesso la dark Lady, Elisabetta Pellini armonizza la sua attorialità con grande temperanza. Ben presto la vedremo impegnata in alcuni progetti sia per il cinema che per la televisione in ruoli decisamente brillanti, diversi da quelli interpretati finora. A marzo, infatti, usciranno nelle sale “La mia famiglia a Soqquadro” di Max Nardari e “Gomorroide” de I Ditelo Voi, in cui Elisabetta darà una diversa sfumatura alla sua capacità di attrice, ruoli in cui si è divertita tantissimo interpretare.
Presto la vedremo in ben tre fiction: “Solo per amore 2”, “Sorelle” e “Scomparsa”. Purtroppo non sarà presente nella nuova serie de “Le Tre Rose di Eva”.
L’influsso di suo padre regista o il suo amore per la fotografia e l’immagine hanno portato Elisabetta ad intraprendere anche l’esperienza da regista. In uscita, infatti, il corto “La Signora M”, sulla credenza popolare del malocchio. Abbiamo scambiato qualche chiacchiera con Elisabetta Pellini in occasione delle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento, che con “sobria dignità e malevoli ricordi” ci ha parlato anche del suo essere stata vittima di stalking.
Iniziamo a parlare del tuo ruolo nel film “La mia famiglia a Soqquadro”.
«Interpreto Paola Baldini, una donna che abbandona tutta la sua famiglia per rincorrere la moda che è il suo grande sogno lavorativo. Si rende conto, poi, che deve tornare indietro perché ha un figlio e sarà un po’ l’elemento che metterà in crisi e cambierà tutte le situazioni del film, una commedia degli equivoci molto divertente».
Questo film rispecchia un po’ la società odierna. Donne prese dalla carriera che trascurano i mariti e i figli…
«Il nostro regista Max Nardari l’ha definito un film intelligente, ed è vero, perché è molto attuale e vincente. Si racconta di un bambino che si trova a disagio in classe con i suoi amici, perché lui è l’unico, uno dei pochi ad avere i genitori che si amano, mentre gli altri sono tutti separati, quindi, doppi regali, doppia vacanza e lui si sente lo “sfigato” della scuola. Non voglio raccontarvi troppo, perché il film esce a marzo. È un film italiano e il cinema rappresenta non soltanto le emozioni, le risate, ma anche la nostra cultura. Cerchiamo di essere nazionalisti e sostenere anche i nostri bei film italiani e non solo quelli stranieri, e poi questo film è una commedia divertente ma che fa anche riflettere. Un film corale con tanti attori come Eleonora Giorgi, Bianca Nappi, Marco Cocci, Ninni Bruschetta, Luis Molteni, Elisa di Eusanio, Roberto Carrubba».
Com’è stata l’atmosfera sul set?
«Bellissima. Credo sia fondamentale, perché Max, regista e produttore, che ha fatto anche un piccolo cameo nel film, insieme a Roberto Carrubba, che nel film oltre ad essere produttore interpreta uno sciupa femmine. Sono stati veramente bravissimi a tenere il set, essendo un film corale, con tanti attori. Sono stati attenti a curare tutti i dettagli e a mettere di buonumore tutti. Eravamo tutti felici e contenti, quasi sembrava una scampagnata e quando su un film ci si diverte, soprattutto su una commedia e c’è una bella energia e serenità, questo arriva, perché è una energia che irrompe ed entra nelle sale cinematografiche e si trasmettono le emozioni al pubblico».
Parlaci del tuo ruolo in Gomorroide?
«Interpreto la moglie di Mimmo de I Ditelo Voi. Non posso raccontare molto, però è un film molto divertente, anche perché loro sono divertentissimi e io sono un po’ peperina. Sono innamoratissima di lui ma quando mi accorgo che mi tradisce divento una tigre, soprattutto urlo. Ho urlato per tutto il film. Appartengo a quelle figure di donne che non gli va bene niente e sono isterica. Mi sono divertita tantissimo e abbiamo girato nella Napoli di Santa Lucia, dei quartieri. Nel film, infatti, parliamo di una Napoli divertente, dove io non faccio la napoletana, ma sono la moglie del nord, del Vomero, radical chic ma non quando perde le staffe».
Oltre al cinema ci saranno anche delle fiction…
«Dovrebbe uscire per il nuovo anno “Solo per amore 2”. Sono un nuovo personaggio di questa fiction che non avevo mai fatto, giunta alla seconda serie. Interpreto Raffaella che è una Pr di discoteche, che ogni tanto spaccia l’exstasy. È un personaggio nuovo e mi sono divertita tantissimo ad interpretarlo. Mi diverte molto vestire i panni di personaggi più birichini, lontani da me, ovviamente. Visto che in Italia ti danno sempre gli stessi ruoli è bello poter cambiare e dimostrare di poter entrare in altre vesti. Ho fatto un piccolo cameo nella fiction di Cinzia TH Torrini, “Sorelle”. Mi chiamano Barbie perché assomiglio un po’ a lei, bionda, elegante e sono la fidanzata di uno dei protagonisti. Sorelle, essendo un giallo melò, sarò uno dei testimoni chiave dalla quale testimonianza dipenderà quello che succederà ai protagonisti. Inoltre ho appena finito di girare “Scomparsa”, sempre per la Rai, con Giuseppe Zeno e Vanessa Incontrada per la regia di Fabrizio Costa. Anche questo è un giallo dove interpreto invece la ex moglie di Giuseppe Zeno, ho un figlio e anche lì è un personaggio molto particolare».
Cinema e televisione, si prospetta un 2017 veramente bello e denso per te.
«Questi sono i risultati del 2016. Speriamo nel 2017 porti altre cose. Ho fatto anche un cortometraggio come regista, che si chiama “La signora M”. Racconta del malocchio ed è tratto da una storia vera. Parla di una ragazza che si ricorda che, quando era piccola, la mamma la portava da questa signora Maresa, che faceva il rito del malocchio».
Perché questo avvicinarsi alla regia?
«Considera che mio padre ha fatto due documentari negli anni ‘50-’60, Africa segreta e Africa ama, quindi sono appassionata di fotografia, d’immagine e anche di regia. Sono quasi diciassette anni che faccio l’attrice e questa passione è iniziata a crescere sempre più dentro di me. Due anni fa ho prodotto, scritto e interpretato un cortometraggio che si chiama “Anatomia di un amore” che ha preso diversi premi e adesso sto facendo girare per i festival. A un certo punto mi è stato proposto di fare la regia per “La Signora M”, che è un contest di quattro registi, con un unico soggetto che reinterpretano il soggetto a loro modo. Tutto girato dall’alba al tramonto quindi era proprio una sfida, che a me piacciono molto. Sono contenta perché la maggior parte degli attori sono non professionisti, ma sono stati tutti bravissimi e si è creato un bel gruppo. Secondo me un attore, se ha una passione per il cinema non deve aver paura di provare, meglio non avere rimpianti».
In questi tuoi ultimi lavori interpreti ruoli brillanti, diversi da quello che hai sempre fatto…
«Adoro la commedia, poi mi fanno fare sempre la dark lady!».
Ti vedi comica, Goffa o Ironica?
«Mi diverto, adoro l’ironia. Mi piacciono le persone ironiche e le donne devono essere ironiche. Mi piace prendermi in giro, lo faccio sempre nella vita. Mi ritrovo più nella commedia che nel dramma. Credo che, come tutte le sfide, la commedia sia più difficile artisticamente da fare, perché ci sono dei tempi. Per piangere e far commuovere è più facile, far sorridere è molto più difficile, anche tecnicamente».
Ti sei vista in questi prossimi film che usciranno?
«Ho visto qualcosa al doppiaggio con Max Nardari, mentre Gomorroide lo stanno montando ma ho visto il trailer. Mi riguardo sempre, anche dieci volte, sono molto critica».
Sei stata diverse volte a Napoli per lavoro, ti senti un po’ napoletana?
«Magari. Io amo Napoli. Sono nata a Varese e adoro la mia città, ovviamente non la rinnegherei mai, però io più sto al sud e più mi piace, perché sto davvero bene. Mi piace proprio Napoli, ogni tanto canto la canzone Cuoricina, di Lollo Love in Song’e Napule, mi sono anche soprannominata Cuoricina. Drante la lavorazione del film Gomorroide ne ho approfittato per girarla e conoscerla meglio, sono andata ai Quartieri Spagnoli, a vedere il Cristo Velato, le Sette opere di Misericordia del Caravaggio. A Napoli, poi, sono tutti attori. Ce l’hanno nel sangue. Per un’attrice è importante relazionarsi, perché il vero attore è quello che, con spontaneità e naturalezza, trovi in strada. Anche per questo, nasce un cortometraggio dove ho utilizzato non attori e siccome è ambientato e si parla di Malocchio, una cosa molto del sud, mi piaceva avessero un accento napoletano, per cui ho usato tutti attori campani».
Vorrei toccare un argomento molto delicato, la violenza sulle donne. So che tu hai vissuto dei momenti difficili…
«Tutti hanno avuto, più o meno, qualche problema con la violenza sulle donne. La violenza non è soltanto quella fisica, spesso può anche essere una violenza psicologica, e credo faccia anche più male. La violenza fisica la vedi immediatamente attraverso un livido, se non degenera, ma la violenza psicologica, se non la curi e la prendi con superficialità, è una cosa che ti rimane dentro e negli anni diventa un vero cancro per l’anima. Io sono sempre molto attiva su questo fronte, ho lavorato con Giada Curti a Roma, indossando un abito contro lo stalking che riportava sul corsetto il ricamo con swarovski del numero 612 bis, il numero dell’articolo del codice penale che punisce gli stalker».
Purtroppo sei stata anche vittima di due stalker…
«Non voglio parlarne troppo, perché poi queste persone si sentono protagoniste. Anziché calmarsi, la cosa degenera. Non è piacevole non avere la libertà di potersi muovere, sempre con la paura che da un momento all’altro può uscire qualcuno da dietro a un’auto o da un angolo buio e non sai come possa reagire. Ciò che mi dà molto fastidio, per esempio nel mio caso, lo stalking non è soltanto nei miei confronti, che meno male è stato arginato, in quanto denunciato, ma arriva anche ai miei amici, ai miei familiari. Non arrivando a me, si rifà sulle persone che frequento. Sarebbe bello che lo Stato possa fare una legge, la 612 bis è giusta ma poco chiara, perché purtroppo non si capisce mai il confine tra l’innamoramento e l’infatuazione che diventa violenza e ossessione, quindi, bisognerebbe forse parlarne e discuterne di più. Le persone vittime di stalking hanno paura a parlarne ancora, generalmente sono donne che poi vengono additate e si sentono condannate: “Ah, però sei stata tu!”. Io posso andare in giro in minigonna o scollata se ne ho voglia, ovviamente, nei canoni della decenza. Devo essere libera di farlo senza dover aver paura di muovermi».
Chiudiamo con una cosa più frivola e divertente. Come hai deciso di trascorrere Natale e Capodanno, pensi in un viaggio all’estero…
«Il viaggio lo penso magari dopo, perché i prezzi scendono (ride n.d.r.). Non ho ancora deciso, sicuramente passerò dei giorni con la mia mamma Graziella che mi aspetta, non so se a Natale o a Capodanno, una di queste due feste voglio stare con lei e la mia famiglia, perché abitando a Roma ci vediamo poco. Ad ogni modo ho sempre la valigia pronta, quindi quando c’è un bel last minute e non ho da lavorare preferisco partire, con il lavoro dell’attrice sei più libera e avendone la possibilità preferisco partire quando gli altri lavorano».