«È una mano ‘vera’ e semplice da utilizzare, anche se è il risultato di una tecnologia complessa», ha osservato il ‘padre’ del progetto, Antonio Bicchi, direttore del centro ricerche ‘Piaggio’ dell’università di Pisa.
Si tratta della prima mano stampata in 3D realizzata nell’ambito dell’accordo firmato nel dicembre 2013 da Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e Inail per lo sviluppo di protesi tecnologicamente avanzate.
È stata realizzata in materiale plastico con alcune componenti metalliche, si tratta di una vera e propria mano artificiale, robusta, leggera e flessibile. Un tendine artificiale permette di riprodurre i movimenti naturali e due sensori catturano i segnali naturali dei muscoli residui. Potrà essere in commercio entro il 2017.
«Oltre alla mano – ha dichiarato il direttore generale dell’Iit, Simone Ungaro – sono in arrivo nel 2017 esoscheletri per le gambe e, nel 2016, una piattaforma che funziona come una sorta di fisioterapista robotico, in via di sperimentazione in collaborazione con squadre di calcio».
Vi segnaliamo in anticipo che la mano “costerà come uno scooter” e la commercializzazione avverrà nell’ambito di una start up, che sta nascendo all’interno dell’Iit., ha spiegato il direttore scientifico Roberto Cingolani nell’evento organizzato a Roma per presentare la mano robotica.
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