«È il pianeta più simile alla Terra mai avvistato finora intorno a una stella lontana – ha annunciato Fergal Mullally, del Kepler Science Office della Nasa, al Meeting della Società astronomica americana a Seattle – Adesso siamo più vicini alla scoperta del gemello del nostro globo azzurro»
Lo scienziato Fergal Mullally, speranzoso di trovare qualche forma di vita nella nostra galassia al di fuori del sistema solare, ha affermato che ormai passi per arrivarci sono sempre più veloci grazie al miglioramento delle tecnologie nello spazio e sulla Terra. Il nuovo corpo celeste nella direzione della costellazione della Lyra è stato battezzato Kepler-438b ed ha taglia e temperature che si avvicinano alle nostre. Appena più grande della Terra (più 12 per cento), il suo termometro segna quasi 60 gradi centigradi. La sua stella-madre, lontana 475 anni luce a cui ruota intorno in 35,2 giorni, è circa la metà del Sole quindi molto meno luminosa, tuttavia la sua distanza di appena 25 milioni di chilometri (sei volte meno della Terra dal Sole) permette di collocarlo nella cosiddetta «zona abitabile» dove l’acqua,fonte di vita, potrebbe scorrere in superficie.
Non ci sono immagini del «nuovo mondo» da mostrare che è stato individuato misurando la lieve attenuazione della luce della stella visibile quando Kepler-438b le passa davanti.
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