Si è appena concluso “È Arrivato Remo Tour” per Andrea Maestrelli. Il cantautore toscano, attraverso numerose tappe in Italia, ha promosso il suo album d’esordio “È Arrivato Remo” prodotto da Rusty Records. Il disco è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e sulle piattaforme streaming . Il lavoro discografico di Maestrelli, è stato anticipato in radio dal singolo “Holden”, già vincitore del Premio Lunezia 2014 nella categoria Nuove Proposte.
Il disco contiene 12 brani, quasi tutti autobiografici, che raccontano la vita quotidiana, dal lavoro ai sentimenti fino al viaggiare dell’artista.
“È Arrivato Remo”, prodotto da Davide Maggioni, è il proseguimento di un lavoro iniziato con il suo primo brano scritto, “Come nel ’53”, fatto di immagini, parole lette ma mai raccontate, che narrano tutto il vissuto dell’artista: tutte le canzoni, infatti, hanno un significato autobiografico. Andrea Maestrelli nasce a Empoli, il 22 ottobre del 1991. Si appassiona alla musica fin da giovanissimo. A 13 anni inizia a suonare la chitarra e a comporre i primi brani musicali, mostrando un precoce talento per la scrittura. Dopo aver partecipato a “Sanremoweb” con il brano “Mare” e a “Sanremo Lab”, proponendo “Lascia stare”, brano con cui partecipa alla selezione sul web “Sanremo Social”. Nel gennaio ’12 viene inserito tra i primi 60 artisti e viene chiamato alle audizioni finali di Roma. Nell’estate dello stesso anno vince il premio per il miglior brano inedito al Festival di Marea di Fucecchio, con il brano “Consapevole incertezza”. Nel 2013 viene selezionato per le finali di Sanremo con il brano “Come nel ’53” (Rusty Records). Il 2014 è l’anno del Premio Lunezia: Andrea si aggiudica il primo posto con il brano “Holden” (Rusty Records). Incontriamo Andrea Maestrelli, che ci svela tante curiosità sul suo nuovo lavoro discografico.
Come nasce la tua passione per la musica?
«Nasce più o meno quando avevo 13 anni. Ho frequentato l’indirizzo musicale alle scuole medie ed ho iniziato a suonare la chitarra. Non avrei immaginato che poi, un bel giorno, avrei scritto un album.»
“È Arrivato Remo” il tuo primo album. L’album d’esordio è sempre un’emozione grande. Cosa ti aspetti?
«Mi aspetto tutto quello che può accadere. Il primo album è certamente una grande emozione e, poter arrivare alla pubblicazione di un intero progetto, è senz’altro una grande soddisfazione. Cercherò di suonare il più possibile in giro e cercare di far ascoltare questo album alle persone che seguiranno i miei live.»
…ma poi, chi è Remo?
«Remo è un amico, un artista, è tutto ciò che mi ha fatto iniziare questo progetto. Con lui passo momenti divertenti, ma anche dediti al lavoro e alla collaborazione artistica. Insieme abbiamo iniziato questo progetto ed, essendo lui un personaggio sarcastico e sempre con la battuta pronta, ho voluto dedicargli il titolo di questo album.»
Hai detto che tutte le canzoni, hanno un significato autobiografico. Come nasce l’idea di volersi raccontare in musica?
«Non nasce con un motivo preciso, ma c’è sempre stata da parte mia l’esigenza di volermi raccontare. E’ uno sfogo, penso sia innata come cosa. Nelle mie canzoni mi racconto e cerco di raccontare tutto ciò che i colpisce, in questo modo scaccio via i pensieri tristi e le ansie che a volte mi vengono a trovare.»
Nel tuo album, sono presenti le voci della tua famiglia e c’è una canzone che hai dedicato a tuo padre. A prova che il legame con loro è molto solido…
«Certamente, devo tutto alla mia famiglia! Loro, In primis ha creduto in questo mio lavoro. La canzone dedicata a mio padre è stata scritta col cuore e per me è un pezzo molto importante perché rispecchia il rapporto che ho con lui e che, magari, altre persone che ascoltano il brano possono avere con una persona altrettanto importante.»
Una canzone a cui sei più legato particolarmente…
«Penny Black è sicuramente il mio pezzo preferito perché non è autobiografico ma bensì una storia inventata sul momento. Non mi annoierà mai questo brano, perché non mi ricorda un momento preciso della mia vita. per questo lo riascolto sempre con piacere.»
Oggi nella musica, c’è una concorrenza spietata e, spesso, per raggiungere il successo più velocemente, ci sono i talent. Cosa ne pensi?
«I talent sono una grande realtà nel panorama musicale, perché ti aiutano ad avere una bella visibilità e questo è molto importante. Bisogna però saper gestire la fama da talent, cioè il trovarsi famosi e popolari da un momento all’altro.»