Andrà in onda domenica 7 marzo nello Speciale Tg1 il film documentario “Due scatole dimenticate – un viaggio in Vietnam” di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli.
Speciale TG1 proporrà in prima visione assoluta, domenica 7 marzo alle ore 23:40 su Rai1, alla vigilia dell’8 marzo, un omaggio a Cecilia Mangini, la prima documentarista italiana recentemente scomparsa, una grande personalità della nostra cultura.
“Due scatole dimenticate – un viaggio in Vietnam” approda all’interno dello Speciale TG1 dopo aver partecipato a numerosi festival italiani e internazionali. È stato presentato in prima mondiale al festival di Rotterdam, nel 2020 ed ha partecipato ai festival di: Siviglia, Pechino, al N.I.C.E. di New York e al Torino Film Festival, dove Cecilia Mangini ha ricevuto il premio Adriana Prolo alla carriera. Scritto da Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli, prodotto da OfficinaVisioni in collaborazione con Rai Cinema, racconta di una guerra, della memoria che svanisce, di una sfida contro il tempo che passa.
Dopo oltre cinquant’anni la scoperta delle due scatole da scarpe piene di negativi fotografici 6×6 dimenticate in un vecchio scaffale si rivela l’occasione per raccontare quel viaggio in un film che recupera lentamente una antica memoria assemblando parole ed immagini dimenticate da tanto tempo: una guerra, quella resistenza di popolo in armi rivive attraverso foto, scritti, ricordi e vuoti di memoria tra il 1965-66, quando, i registi Lino Del Fra e Cecilia Mangini vissero per tre mesi nel Vietnam del nord in guerra con gli USA, effettuando i sopralluoghi per un film documentario sulla lotta del popolo vietnamita deciso a conquistare l’unità e l’indipendenza. Durante tutti quei sopralluoghi Cecilia Mangini realizzò un grande reportage fotografico, in gran parte ancora inedito.
Cecilia Mangini (nata a Mola di Bari nel 1927 e scomparsa a Roma lo scorso 21 gennaio) è stata una documentarista e fotografa. Fin dall’inizio del suo lavoro portò uno sguardo impegnato, attento e personale sull’individuo e la società, dedicando un’attenzione particolare ai temi della marginalità, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali.
Cecilia è stata la prima donna a girare documentari nel dopoguerra, sceneggiatrice di alcuni lungometraggi e di più di quaranta cortometraggi, in gran parte realizzati insieme al marito Lino Del Fra. La sua macchina da presa ha esplorato l’Italia dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud Italia e alla Puglia, per cercare i rituali di una cultura antica che scompariva travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico.
Nel 2009 Cecilia ha ricevuto a Firenze la Medaglia del Presidente della Repubblica, “per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell’Italia degli anni ‘50 e ‘60”.