dr.gam è il nome d’arte del cantante, chitarrista, compositore, autore e produttore marchigiano Andrea Gamurrini. Lo scorso 25 novembre è uscito il primo album di inediti “Another Family”, con distribuzione Universal Music. Il lavoro discografico nasce sotto la guida di Velio Gualazzi (padre di Raphael Gualazzi) che lo scopre durante uno dei suoi live. È un disco poliedrico composto da dodici tracce pop con contaminazioni reggae, jazz, funky e rock.
Anoher Family è il suo primo album di inediti, frutto di collaborazioni con musicisti internazionali e di viaggi in giro per il mondo. A livello professionale come musicista cosa ha significato la realizzazione di questo lavoro discografico?
«È il compimento di tanti anni di gavetta live. Ultimamente sono stato spinto nel mondo della discografia. Per poter collaborare ad alti livelli la discografia è un passaggio fondamentale. Quindi sono contento e soddisfatto di aver raggiunto questo traguardo. Questo album è uscito con l’etichetta più grande al mondo».
Tracce pop con contaminazioni di reggae, funk, jazz e rock. Quale genere predilige come musicista?
«Non distinguo la musica in generi, ma in buona e cattiva musica».
Il brano che dà il titolo all’album Another Family nasce per raccontare la sua esperienza personale, una famiglia diversa da quella tradizionale formata da persone conosciute negli anni in ambito professionale. Cosa le hanno trasmesso queste persone?
«Non voglio mettere in dubbio l’importanza della famiglia classica, anzi la reputo di fondamentale importanza per la preparazione all’altra famiglia che è poi il mondo. Queste persone mi hanno dato la certezza che se si vuole è possibile costruire un nucleo diverso, poi, trascorrendo tempo insieme, si è creato un rapporto di affetto».
Italian Rastaman è un brano di musica reggae in cui invita a fermarsi per allontanarsi da un mondo che rincorre beni materiali, un mondo privo di anima. Cosa sta cambiando?
«Attenendoci alla musica negli anni ’70 i dischi si facevano in anni, un musicista si chiudeva in studio per preparare in tre o quattro anni. Oggi i dischi si fanno in settimane, questo è lo specchio della società che stiamo vivendo. Personalmente amo la velocità però credo fermamente che le idee migliori arrivano quando si ha il tempo per far in modo che il nostro cervello possa sviluppare un pensiero, cosa che in questo periodo non c’è».
Anima mia e Lettera di mezza estate sono brani autobiografici?
« Anima mia è un monologo che il padre fa al proprio figlio al 18esimo anno di età. Ha programmato già per il figlio una strada da percorrere , senza rendersi conto che lui negli anni è diventato una persona diversa. E nel momento in cui gli presenta il suo progetto il figlio lo rifiuta. Lettera di mezza estate è una critica a quello che sta succedendo in Italia, un paese in cui ragazzi di 25 o 30 anni laureati o che hanno lavorato tanto si ritrovano in situazioni di vita precarie. Anch’io ho vissuto in condizioni simili. Questa lettera è dedicata a tutte le persone che sono state parte importante della mia vita ».
Dr Gam is in da House è un brano scritto in dialetto jamaicano. Quanto è vissuto in Jamaica?
«Sono stato qualche anno fa per girare un video e per vivermi una comunità rasta senza programmare il viaggio, on the road, un’esperienza importante, ho visto un paese diverso da come lo immaginavo. Su quest’isola è nato il mio amore per il reggae, stando lì ho perfezionato lo slang jamaicano. Il brano parla dello stress che le persone accumulano specie in paesi sottosviluppati, puntando agli agi dell’occidente. Ne scaturisce una rincorsa al denaro cercando qualsiasi modo per ottenerlo. ».
Quali musicisti ha conosciuto in Jamaica?
«La musica dal vivo ce n’è poca, ci sono dj» .
L’album vede la partecipazione del padre di Gualazzi come è nato questa collaborazione artistica?
«È una collaborazione a livello umano. È lui che mi ha spinto a realizzare questo disco dopo avermi visto dal vivo, consigliandomi in questo percorso».
1700 concerti in tutto il mondo. Quale paese è maggiormente preparato con un pubblico esigente e quale ha i migliori musicisti?
«Per quanto riguarda i musicisti l’Italia sicuramente è uno dei paesi che ha i musicisti più bravi in assoluto. Per ciò che concerne il pubblico, invece, no. Il pubblico italiano va a vedere il personaggio famoso e difficilmente si ferma ad ascoltare la musica se l’artista non è noto. All’estero specialmente nei paesi anglofoni è diversa le persone sono attratte dalla musica live».
Come sarà il suo tour?
«Agli inizi dell’anno ci saranno degli show case per la presentazione dell’album. Il tour inizierà a primavera inoltrata, sul palco porterò i musicisti che hanno collaborato con me».