Il giovane e talentuoso attore Domenico Cuomo, dopo aver lavorato in “Gomorra La serie 3”, “L’amica geniale”, “Catch 22” di George Clooney e “Il Commissario Ricciardi”, di recente è tornato a vestire i panni di Gianni detto Cardiotrap nella seconda stagione della serie “Mare fuori”. Il giovane attore, allievo della scuola Laborart di Gragnano, in “Mare fuori” interpreta un adolescente dall’aria innocente, che ispira fiducia, finito in prigione a causa di un episodio di violenza che lo ha visto coinvolto dentro le mura domestiche. Negli episodi della seconda stagione vedremo un ragazzo più maturo ed impavido, con una grande passione per la musica, sempre più innamorato di Gemma, anche lei vittima di abusi da parte di un fidanzato geloso.
Abbiamo intervistato Domenico Cuomo, il quale ci ha raccontato di alcune sfumature del suo personaggio e di altri progetti in arrivo.
È iniziata la seconda stagione di Mare Fuori, una serie televisiva che ha riscosso un grande successo. Ci parli dell’evoluzione e della crescita del tuo personaggio?
«Come possiamo vedere anche dal primo episodio, Gianni Cardiotrap è diventato più grande. Una crescita non solo fisica, ma anche artistica, perché scrive la canzone “Sangue nero”, che nella realtà è di Matteo Paolillo (che in Mare Fuori interpreta Edoardo n.d.r.), il quale mi ha aiutato molto dal punto di vista canoro, poiché non avevo mai cantato ed avevo una grande paura. Cardiotrap dopo la morte di Ciro, si avvicina a Filippo detto il Chiattillo (Nicolas Maupas), il quale non ha più nessuno visto che Carmine è andato via. Cardiotrap non ha mai fatto parte del clan di Ciro, questo sta ad indicare che non ha mai fatto parte di nessun branco, di nessun gruppo, non si è mai esposto. Nonostante questo continua la situazione amorosa con Gemma (Serena Codato) che nei primi due episodi ci sono solo ancora sguardi, anche se dal trailer dei prossimi episodi, si vede un bacio, quindi fa ben pensare ad un’evoluzione della storia. Sempre nell’anteprima possiamo notare che ci sarà un concerto, quindi si prevede anche un’evoluzione per Cardiotrap dal punto di vista musicale. La cosa che più ci tengo a precisare del mio personaggio è che Cardiotrap per la prima volta prende posizioni e fa azioni contro le persone che ha sempre temuto, mentre nella prima stagione, siamo stati abituati a vedere un ragazzo che davanti a delle scene di violenza, decideva di allontanarsi, di chiudersi in cella o di scappare».
In questa seconda stagione, come hai appena dichiarato, il tuo personaggio ha subito un’evoluzione, avvicinandosi in particolar modo alla musica. Cosa puoi dirci di questa tua nuova veste da rapper?
«Per la canzone “Sangue nero” ho iniziato a seguire lezioni di canto, ho studiato educazione vocale, perché non mi sono mai avvicinato a questo mondo, anche se sono un grande appassionato di musica, forse non proprio di rap o trap, ma amo molto il rock, la musica degli anni ’80 come Led Zepelin, Guns N’ Roses, i Kiss, Michael Jackson. Ho studiato diversi artisti della scena rap e trap ed in particolar modo Liberato, un artista che amo particolarmente. In futuro mi piacerebbe molto approfondire la musica nella mia vita, infatti con Mateo Paolillo ho inciso una canzone che è uscita e che si chiama “Amare chi fa male”, per denunciare la violenza di ogni genere e in particolare la violenza sulle donne. Al momento si trova su Spotify e prossimamente uscirà un videoclip su YouTube. Anche se non sono un cantante, ho cercato di fare del mio meglio. La musica è un’arte, proprio come la recitazione, quindi c’è bisogno di tantissima preparazione, amore, dedizione. Grazia a Mare Fuori ho approfondito anche questo mondo e spero di non deludere il pubblico che mi sentirà cantare».
Oltre che con Matteo Paolillo hai legato anche con gli altri attori del cast?
«Già dalla prima stagione siamo diventati una grande famiglia, siamo tutti fratelli e sorelle e ci sentiamo tutti i giorni. Abbiamo dei gruppi whatsapp, ci confrontiamo tra di noi, facciamo delle storie e dirette per la promozione della serie. Il rapporto tra di noi va oltre il set. Quando si lavora in un certo modo, i risultati sono questi».
Secondo te cosa piace in particolar modo di questa serie?
«Credo che i ragazzi piacciano così tanto perché hanno la “cazzimma”. Recitano con lo stomaco, portando in scena il loro bagaglio emotivo nella maniera più genuina e bella e questo è forte, anche se devono fare una scena di disperazione, la interpretano con una passione che rende il tutto reale. Credo che la forza di Mare Fuori sia proprio nell’unità, lealtà, cazzimma e amore soprattutto, perché siamo tutti fratelli e questo il pubblico da casa lo sente».
Sei contento del tuo ruolo oppure ti sarebbe piaciuto interpretare un altro personaggio?
«Sono innamorato e devo tanto a Cardiotrap. Nel mio primo provino dovevo interpretare Carmine e Cardiotrap, poi mi scelsero per Cardiotrap. Fui felicissimo perché questo personaggio, fra tutti era quello che mi piaceva un po’ di più, anche se amo un po’ tutti i personaggi della serie, però Cardiotrap lo sento più vicino a me».
Tra la prima e la seconda stagione c’è stata una scena più complicata o che ti ha trasmesso maggiore emozione?
«Nella seconda stagione accadranno più cose a Cardiotrap che non vi dirò per non svelare la sorpresa. Nella prima stagione, quella che mi ha colpito particolarmente è la scena in cui si vede la violenza su Cardiotrap da parte del padre. Quello fu il mio primo giorno di set. Girare quelle scene è stato forte e mi ha fatto capire tanto, anche a livello umano cosa significa la violenza, cosa significa tutto quell’orrore. Sono dei traumi che anche nella crescita non te ne liberi così facilmente. Ho capito, immedesimandomi nel mio personaggio, quanto male può ricevere un bambino vittima della violenza in famiglia».
Hai mai pensato al teatro?
«In realtà io vengo dal teatro. Prima di intraprendere il mondo della cinematografia ho fatto per due anni teatro, ed è stato il motore principale che mi ha fatto innamorare di questo mestiere. Il teatro per me è tutto e lo amo profondamente, spero un giorno di poterlo riprendere».
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«È uscito di recente “Un professore”, la serie tv con Alessandro Gassmann, che sta andando bene fortunatamente, in cui interpreto un piccolo ruolo. Ci sono altri progetti, ma non posso ancora dire nulla».